venerdì 8 Agosto 2025
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Sciopero dei bagnini a Rimini: la protesta chiede più sicurezza e diritti.

La vertenza che coinvolge i bagnini di salvataggio di Rimini si concretizza in uno sciopero di protesta, un segnale inequivocabile di un disagio profondo che mina la sicurezza e la qualità della fruizione delle spiagge adriatiche.

La Filcams-Cgil, sindacato promotore della mobilitazione, conferma l’astensione dal lavoro, nonostante la precettazione forzata che ne coinvolge circa duecento operatori, ribadendo la propria determinazione a contestare le decisioni prese dalla Prefettura di Rimini.
Questo conflitto non si esaurisce in una mera rivendicazione salariale o contrattuale; esso emerge come un sintomo di un sistema complesso e, a detta del sindacato, intrinsecamente contraddittorio.
Si tratta di una questione che tocca la definizione stessa di servizio pubblico in aree demaniali, dove l’erogazione di assistenza e vigilanza assume un ruolo cruciale durante la stagione estiva, per poi essere messa in discussione in maniera arbitraria e, secondo la Cgil, senza un reale coinvolgimento delle parti interessate.

La mobilitazione assume così un significato più ampio, trasformandosi in un appello alla rielaborazione del modello di gestione delle spiagge, invocando una maggiore trasparenza e partecipazione democratica nei processi decisionali che riguardano il demanio costiero.
L’azione sindacale si configura come un monito a non relegare la sicurezza e la tutela dei diritti dei lavoratori a una mera questione tecnica o amministrativa, ma a riconoscerne la valenza sociale e politica.

Il corteo di protesta, programmato per sabato alle ore 12:30, con partenza dal bagno 36-37 e arrivo a piazzale Boscovich, rappresenta il cuore pulsante di questa mobilitazione.
L’invito rivolto a cittadini, turisti e associazioni è un chiaro segnale di voler costruire un fronte ampio e coeso, in grado di sostenere le istanze dei bagnini e di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di una gestione più equa e partecipata delle risorse costiere.
Questo corteo non è solo una manifestazione di dissenso, ma un momento di aggregazione e di riflessione collettiva, un’occasione per rivendicare il diritto a una spiaggia sicura, accessibile e gestita con responsabilità e trasparenza, dove il servizio pubblico non sia un optional, ma un diritto fondamentale per tutti.
La mobilitazione, in definitiva, si pone come un tassello in un più ampio dibattito sul futuro del turismo e sulla necessità di ripensare il rapporto tra territorio, lavoro e collettività.

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