lunedì 11 Agosto 2025
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Darwin assolto a San Mauro: un processo popolare e un monito.

Il dibattito sull’eredità intellettuale di Charles Darwin ha recentemente animato Villa Torlonia a San Mauro Pascoli, culminando in un’inattesa “sentenza” popolare: un’assoluzione schiacciante, con 605 voti a favore, che testimonia la perdurante influenza e l’importanza del suo pensiero.
L’evento, organizzato nell’ambito dei Processi Storici di Sammauroindustria, ha visto una partecipazione straordinaria, con quasi 800 votanti, un record nei suoi 25 anni di storia.
L’accusa, portata avanti dal professor Marco Ferraguti, docente all’Università di Milano, si è astretta a non affrontare il creazionismo, ritenendolo un terreno non solido, ma a indagare le zone d’ombra che avvolgono la figura e il processo creativo di Darwin.
Ferraguti ha sollevato un interrogativo cruciale: se gli elementi fondamentali della teoria dell’evoluzione erano già maturi nella mente di Darwin nel 1838, perché vent’anni intercorrono prima della pubblicazione de “L’origine delle specie”? L’accusa ha suggerito che questo ritardo fosse frutto di un complesso intreccio di fattori, tra cui una profonda insicurezza intellettuale, la timore di contestazioni da parte del mondo ecclesiastico e la preoccupazione di non aver pienamente elaborato le proprie argomentazioni.

La figura di Darwin, presentata come un osservatore acuto ma non un uomo di accademia, ha accentuato questa percezione di un genio tormentato, dilaniato tra la necessità di comunicare le sue scoperte e la paura di una critica devastante.
A rispondere alle accuse è intervenuto Stefano Mazzotti, direttore del Museo di Storia Naturale di Ferrara, che ha distillato la teoria darwiniana in sei principi fondamentali, delineando il nucleo concettuale della selezione naturale: la variabilità intrinseca ai caratteri ereditari, la tendenza alla sovrapproduzione biologica, la conseguente lotta per l’esistenza, l’azione selettiva dell’ambiente, la trasmissione dei tratti ereditari e il ruolo dell’isolamento geografico nella divergenza delle specie.
Mazzotti ha sottolineato la rivoluzionarietà dell’intuizione darwiniana, che ha riconosciuto nell’uomo non un’entità separata e privilegiata, ma un ramo, seppur apicale, dell’albero della vita.
In un’epoca segnata da crescenti scetticismi e negazionismo scientifico, la teoria dell’evoluzione continua ad essere un punto di riferimento imprescindibile, un faro che illumina la comprensione della complessità del mondo naturale e della nostra stessa esistenza.
Il vero pericolo risiede, pertanto, non tanto nelle sfide intellettuali che la teoria darwiniana ha affrontato nel corso del tempo, quanto nelle diffuse diffidenze e resistenze che persistono ancora oggi, minando la fiducia nella scienza e nel metodo scientifico.
Il processo di San Mauro Pascoli, al di là del suo carattere performativo, ha messo in luce l’urgenza di promuovere una cultura scientifica solida e accessibile, capace di contrastare le narrazioni alternative e di celebrare il valore inestimabile della conoscenza.

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