giovedì 21 Agosto 2025
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Liguria: Allarme Virus del Nilo, l’Università di Genova in campo

In Liguria, l’Università di Genova guida un’iniziativa proattiva per la sorveglianza e il controllo del virus del Nilo Occidentale, implementando un sofisticato sistema di monitoraggio delle popolazioni di zanzare.
Questa strategia, condotta sotto la guida del Prof.

Stefano Vanin, esperto di zoologia, si configura come una risposta integrata per mitigare il rischio di epidemie arbovirali, un problema crescente a causa dei cambiamenti climatici e della globalizzazione.
Il sistema di monitoraggio non si limita alla semplice quantificazione delle zanzare.

Si tratta di un approccio multidisciplinare che combina la raccolta dati sul campo con l’analisi molecolare avanzata.
L’Università di Genova gestisce la fase di campionamento, mentre l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Torino contribuisce con competenze specialistiche nell’identificazione di patogeni potenziali.

L’analisi virologica sugli insetti raccolti permette di rilevare la presenza del virus del Nilo Occidentale stesso e di altri agenti patogeni emergenti, fornendo un quadro completo del rischio infettivo.
La presenza di diverse specie di zanzare complica ulteriormente la sfida.

Oltre alle specie classiche del genere *Culex*, notoriamente efficienti vettori, si riscontrano *Anopheles* (la famiglia cui appartiene la zanzara tigre, *Aedes albopictus*) e specie invasive, caratterizzate da una maggiore resilienza alle variazioni ambientali, capaci di colonizzare aree precedentemente inospitali.
Questa adattabilità rappresenta una minaccia concreta, poiché amplia il bacino di potenziale trasmissione del virus.
La rapidità di risposta è cruciale nella gestione delle arbovirosi.
In caso di rilevazione positiva, un protocollo operativo prevede l’attivazione di interventi di disinfestazione mirati entro 24 ore, al fine di interrompere la catena epidemiologica.
Il sistema di trappole, distribuito strategicamente sul territorio ligure, rappresenta il pilastro del monitoraggio continuo.
Ogni trappola rimane attiva per 24 ore, con cicli di campionamento ripetuti ogni quindici giorni.
Questo permette di raccogliere dati precisi sulla composizione delle popolazioni di zanzare, identificando i principali vettori potenziali, analizzando la dinamica delle popolazioni e valutando l’impatto degli eventi meteorologici.
L’analisi dei dati raccolti fornisce inoltre indicazioni preziose per l’ottimizzazione delle strategie di controllo, consentendo di adattare gli interventi in base alle specifiche caratteristiche ambientali e alla stagionalità.
L’intero sistema si configura, pertanto, come un esempio virtuoso di prevenzione e gestione del rischio infettivo, integrando competenze scientifiche, tecnologie all’avanguardia e un approccio reattivo e proattivo.

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