La compagine immobiliare Brioschi, pilastro del gruppo familiare Cabassi e proprietaria, tramite la sua controllata L’Orologio, dell’immobile in via Watteau a Milano, attualmente occupato dal Centro Sociale Leoncavallo, ha registrato un incremento del 4,24% in Borsa, posizionandosi a 0,06 euro.
L’aumento riflette, in parte, la dinamica di Bastogi, società che detiene una quota significativa (50,6%) di Brioschi, e che ha anch’essa mostrato una performance positiva (+1,29% a 0,63 euro).
La relazione di bilancio 2024 di Brioschi offre una disamina dettagliata della complessa situazione legale relativa all’immobile in questione, un patrimonio valutato a 2.644.000 euro nel bilancio aziendale.
La vicenda trae origine da una citazione in giudizio intentata da L’Orologio, controllata al 100% da Brioschi, nei confronti degli occupanti abusivi nel marzo 2001.
Il percorso giudiziario, protrattosi per anni, ha visto una serie di sentenze sfavorevoli all’associazione “Mamme del Leoncavallo”, culminate con la conferma della condanna in Cassazione.
Tuttavia, la liberazione effettiva dell’immobile si è dimostrata ostacolata da una serie di difficoltà operative.
Ben 131 tentativi di accesso da parte dell’ufficiale giudiziario, documentati dalla società, si sono rivelati infruttuosi, a causa della mancata esecuzione da parte delle forze dell’ordine, nonostante le richieste formali e ripetute.
La fissazione di un nuovo accesso al 15 maggio 2025 testimonia la persistenza della situazione di stallo.
La società, nell’adottare una strategia volta a tutelare i propri diritti patrimoniali, ha intrapreso un’azione legale contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dell’Interno, chiedendo il risarcimento dei danni derivanti dalla reiterata omissione di intervento delle forze dell’ordine.
Una perizia tecnica, disposta dal tribunale, aveva quantificato il danno potenziale in oltre 10 milioni di euro.
Tale somma, dopo un ricorso presentato dal Ministero, è stata ridimensionata a un risarcimento di 3.039.150,00, a cui si aggiungono gli interessi legali, che il Ministero dell’Interno ha provveduto a saldare una volta ricevuta la notifica del titolo esecutivo.
Il caso Brioschi/Leoncavallo solleva questioni delicate riguardanti il diritto di proprietà, l’effettività della tutela giurisdizionale e la responsabilità dello Stato nell’esecuzione delle sentenze, incarnando una sfida complessa tra assetto legale e dinamiche sociali.