Tragedia in Dolomiti: escursionista romano muore in montagna.

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La montagna, maestosa e silenziosa, ha reclamato oggi una delle sue vittime, un escursionista romano di settant’anni, mentre affrontava un sentiero panoramico nei pressi del Rifugio Mietres, in territorio di Cortina d’Ampezzo.
L’evento, tragico e improvviso, ha interrotto la quiete di una giornata dedicata alla scoperta delle Dolomiti in compagnia di familiari e amici.
Intorno alle 14:00, un grido di allarme ha squarciato la serenità del luogo, segnalando un malore improvviso colpito dall’uomo.
La tempestività della risposta dei soccorsi alpini di Cortina d’Ampezzo è stata immediata: una squadra di terra si è mobilitata in supporto all’elisoccorso, che si apprestava a raggiungere la zona.
La sfida per i soccorritori era duplice: la conformazione del territorio, con un accesso difficile e impervio, e la necessità di intervenire rapidamente per tentare di salvare una vita.
L’elicottero di Pieve di Cadore, con l’utilizzo del verricello tecnico, ha permesso a un’equipe medica specializzata di raggiungere l’escursionista in pochi minuti.
I primi soccorritori, presenti sul luogo, avevano già iniziato le manovre di rianimazione, nel disperato tentativo di far riacquistare coscienza all’uomo.
Nonostante gli sforzi profusi, e con la competenza del team medico a supporto, ogni tentativo si è rivelato vano.

Il decesso è stato purtroppo inevitabile, segnando la fine di una vita spezzata in un ambiente naturale di straordinaria bellezza.
La Guardia di Finanza, presente per effettuare i rilievi del caso, ha provveduto a documentare accuratamente l’accaduto, contribuendo a ricostruire l’intera dinamica dell’evento.

L’episodio riapre il dibattito sulla sicurezza in montagna, un ambiente che, pur offrendo panorami mozzafiato e opportunità di svago, richiede rispetto, preparazione adeguata e consapevolezza dei rischi.

La tragedia di oggi serve da monito: la montagna non perdona l’improvvisazione e l’inadeguata valutazione delle proprie capacità fisiche.

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