Oggi è l’ultimo giorno per versare la prima rata dell’Imu, come ricorda Confedilizia sottolineando che l’imposta annuale attualmente ammonta a circa 22 miliardi di euro. Il 17 giugno (essendo il 16 una domenica), è necessario versare la metà dell’importo dovuto, pari a circa 11 miliardi di euro. Guardando al 2024, considerando anche la seconda rata da pagare il 16 dicembre, si prevede che il peso dell’Imu raggiungerà quasi 300 miliardi di euro, partendo dal 2012 quando è stata istituita con la manovra Monti. L’associazione dei proprietari calcola che questa imposta riguardi persino gli immobili inagibili e inabitabili, seppur con una base imponibile ridotta del 50%, e sostiene che eliminare questa forma di tassazione costerebbe poco più di 50 milioni di euro. Tra il 2011 e il 2022, gli immobili ridotti a ruderi sono più che raddoppiati, passando da 278.121 a 610.085 (+119%). Questi immobili, appartenenti principalmente a persone fisiche, giungono allo stato di rovina per il semplice trascorrere del tempo o addirittura per atti deliberati dei proprietari volti ad evitare almeno il pagamento dell’Imu, secondo quanto dichiarato da Confedilizia. Il presidente Giorgio Spaziani Testa afferma: “L’Imu, come tutte le imposte patrimoniali, espropria progressivamente i beni colpiti. Il fatto che questi beni siano gli immobili, tradizionale forma di investimento degli italiani, rende ancora più gravoso l’impatto del tributo anche sul piano sociale. Chiediamo al governo di iniziare una graduale riduzione di questa imposta ostile al risparmio e alla crescita. Si potrebbe cominciare eliminandola sugli immobili affittati con contratti a canone concordato per favorire l’offerta abitativa e sugli edifici dei piccoli centri per incentivare la rinascita delle aree interne. Bisogna stabilire delle priorità ma è essenziale iniziare”.
“Confedilizia: l’Imu espropria i beni e ostacola la crescita, chiesto al governo di ridurla gradualmente”
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