sabato 6 Settembre 2025
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Cagliari

Cagliari, bambino intossicato: speranza e indagini sulla salsa

La vicenda che ha scosso la comunità di Cagliari e sollevato interrogativi sulla sicurezza alimentare si sta evolvendo verso una parziale, seppur cauta, speranza.
Il bambino di undici anni, gravemente colpito da una presunta intossicazione da botulino a seguito del consumo di un taco con guacamole durante la Fiesta Latina di Monserrato, potrebbe ricevere alta dal Policlinico Gemelli di Roma già nella settimana imminente.

Il trasferimento d’urgenza dal capoluogo sardo, disposto a seguito della gravità del quadro clinico, si è rivelato cruciale per garantire al piccolo le cure intensive più avanzate.
L’episodio, che ha tragicamente causato due decessi, ha innescato un’indagine della Procura di Cagliari, attualmente focalizzata sulla figura di Cristian Gustavo Vincenti, titolare del chiosco che ha commercializzato la salsa guacamole incriminata.
L’inchiesta per omicidio colposo è complessa e mira a ricostruire la filiera produttiva del guacamole, individuando eventuali negligenze o violazioni delle normative igienico-sanitarie che abbiano contribuito al verificarsi del focolaio.
La condizione clinica del bambino, inizialmente estremamente critica, ha mostrato progressivi miglioramenti.

L’uscita dalla terapia intensiva pediatrica rappresenta una notizia incoraggiante, sebbene il percorso di recupero sia ancora lungo e delicato.

La necessità di un’intubazione prolungata e di procedure invasive, necessarie per stabilizzare la respirazione e prevenire complicanze legate alla ventilazione meccanica – tra cui il rischio di infezioni nosocomiali e deficit nutrizionali – testimonia la gravità dell’intossicazione.
L’evento gastronomico di Monserrato è stato teatro di otto casi complessivi di intossicazione, suggerendo la presenza di una contaminazione diffusa.
L’attendibilità della diagnosi, basata sull’identificazione del *Clostridium botulinum* e delle tossine da esso prodotte, è al momento in sospeso e in attesa dei risultati delle analisi di laboratorio.

L’analisi microbiologica e tossicologica degli alimenti sequestrati è fondamentale per confermare l’eziologia dell’intossicazione e per tracciare la fonte della contaminazione.

Questa vicenda mette in luce la vulnerabilità delle filiere alimentari, soprattutto in contesti di eventi gastronomici di massa, e sottolinea l’importanza di controlli rigorosi, dalla produzione alla distribuzione, per garantire la sicurezza alimentare.
Oltre alle responsabilità penali, la vicenda solleva interrogativi sulla responsabilità civile e sulla necessità di revisione dei protocolli di sicurezza per eventi simili, al fine di prevenire il ripetersi di tragedie simili.
La vicenda potrebbe avere implicazioni significative per il settore della ristorazione e per l’applicazione delle normative in materia di sicurezza alimentare.

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