venerdì 5 Settembre 2025
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Marketing digitale, influencer e ombre: indagine a Genova

L’inchiesta in corso, orchestrata dalla Procura di Roma e delegata alla Polizia Postale di Genova, getta luce su una complessa rete di attività di marketing digitale e potenziali irregolarità legate alla gestione di immagini online.
Al centro della vicenda vi è Vittorio Vitiello, imprenditore originario di Pompei e residente a Scandicci, figura chiave nella creazione e gestione di una società, Lupotto srls, recentemente costituita a Genova.

Lupotto srls, formalmente registrata nel 2023 presso la Camera di Commercio genovese, operava come agenzia di marketing specializzata nell’engagement di influencer.
Questi, retribuiti per la loro attività, erano incaricati di promuovere online le iniziative commerciali di Vitiello attraverso i social media.
Le operazioni della società hanno generato un fatturato complessivo di circa 150.000 euro in un arco di due anni.

L’indagine, in questa fase preliminare, si concentra sull’esatta struttura operativa di Lupotto srls e sul ruolo di Vitiello all’interno della società.

Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Liguria è stato incaricato di accertare se Vitiello avesse collaboratori locali a Genova, coinvolti nella raccolta e gestione delle immagini da destinare alla pubblicità, oppure se l’attività fosse interamente gestita a distanza.
Questa distinzione è cruciale per comprendere la portata e la complessità della rete di relazioni coinvolte.
L’inchiesta assume un’importanza ancora maggiore se si considera il background di Vitiello.
La società genovese sembra aver sostituito una precedente attività, con sede a Firenze, che perseguiva lo stesso scopo di marketing attraverso influencer.

Quest’ultima fu cessata nel 2019 in seguito a una denuncia per la diffusione non autorizzata di fotografie.

Questo precedente episodio solleva interrogativi sulla continuità delle pratiche operative e sulla potenziale reiterazione di comportamenti illegali.
La Procura di Roma, nel delegare le indagini a Genova, evidenzia la necessità di analizzare a fondo le modalità di acquisizione e utilizzo delle immagini pubblicate sui social media, con un occhio di riguardo alla violazione del diritto d’autore e alla tutela della privacy.
La complessità della questione risiede anche nella natura stessa del marketing digitale, che spesso opera in un’area grigia tra la promozione commerciale e la violazione dei diritti individuali e collettivi.

L’accertamento della responsabilità penale, in questo contesto, richiederà un’analisi meticolosa di tutti gli elementi probatori, compresi i contratti con gli influencer, le comunicazioni elettroniche e le piattaforme social utilizzate.

La vicenda Lupotto srls si configura, dunque, come un caso emblematico delle sfide che la magistratura e le forze dell’ordine si trovano ad affrontare nella lotta alla criminalità digitale e nella tutela dei diritti nell’era dei social media.

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