venerdì 5 Settembre 2025
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Torino

Lupo investito a Cuneo: analisi genetica per salvare la specie.

Il ritrovamento, avvenuto questa mattina in località Madonna della Riva, ai margini di Cuneo, rappresenta un tragico campanello d’allarme per la persistente convivenza, spesso conflittuale, tra fauna selvatica e attività antropiche.
Un esemplare maschio di lupo, stimato a circa tre anni e dal peso di trenta chilogrammi, è deceduto a seguito di un incidente stradale, un evento che sottolinea la vulnerabilità della specie in un territorio sempre più frammentato e intensificato.
L’area di Madonna della Riva, un’insenatura di natura sacra e frequentata, è solo uno scenario, purtroppo ricorrente, di un quadro più ampio.

Il corpo dell’animale è stato affidato al Centro per la Conservazione e Gestione dei Grandi Carnivori, un’istituzione di riferimento per la regione, sotto l’egida dell’ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime.

L’analisi genetica, condotta dall’Università di Torino, si prefigge di raccogliere dati cruciali per la tracciabilità della popolazione, la comprensione delle dinamiche genetiche interne e la valutazione del livello di consanguineità, elementi fondamentali per la gestione conservazionistica della specie.
La Provincia di Cuneo, consapevole del valore scientifico e didattico di tale reperto, ha espresso l’intenzione di acquisirlo per la propria collezione tassidermica, un gesto che mira a sensibilizzare il pubblico e promuovere la conoscenza del lupo come elemento imprescindibile dell’ecosistema alpino.
La Granda, come sottolinea l’ente provinciale, si conferma il cuore pulsante della presenza lupina in Piemonte, con una densità di branchi che, al 2024, si attesta a 35 unità riproduttive, distribuite tra 33 nuclei familiari e due coppie isolate.

Queste comunità di lupi, eredi di una storia millenaria, occupano prevalentemente le aree montane delle Alpi Marittime, ma la loro adattabilità li sta spingendo ad espandere il proprio areale, colonizzando progressivamente anche le zone collinari e pedemontane, innescando inedite sfide per l’agricoltura, la pastorizia e la sicurezza locale.

L’incidente mortale di questo esemplare deve stimolare una riflessione più ampia sulla necessità di implementare misure di mitigazione dell’impatto antropico sulle popolazioni di grandi carnivori, che includano la creazione di corridoi ecologici, il miglioramento della segnaletica stradale in prossimità di aree sensibili e la promozione di una coesistenza pacifica e sostenibile tra uomo e natura, garantendo al contempo la salvaguardia di un patrimonio faunistico di inestimabile valore.
L’analisi genetica, oltre a fornire dati scientifici, dovrà anche contribuire a definire strategie di gestione mirate, basate su una profonda conoscenza delle dinamiche evolutive e comportamentali della specie.

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