Durante un recente monitoraggio del territorio da parte dei volontari dell’associazione Ambiente Basso Molise, è stato soccorso un airone rosso (Ardea purpurea), un evento che solleva interrogativi cruciali sullo stato di salute degli habitat molisani e sulla vulnerabilità di questa specie iconica.
L’esemplare, avvistato in condizioni di evidente difficoltà nei canali a sud di Termoli, presentava una lesione all’ala che gli impediva il volo, segnalando una possibile collisione con infrastrutture, un attacco predatorio o, più probabilmente, un impatto con cavi elettrici, un pericolo sempre più diffuso per l’avifauna.
L’airone rosso, uccello strettamente legato agli ecosistemi palustri e alle aree umide, riveste un ruolo ecologico fondamentale come predatore apicale, contribuendo a regolare le popolazioni di pesci e altri invertebrati acquatici.
La sua presenza è dunque un indicatore sensibile della qualità dell’ambiente.
Tuttavia, la specie è in declino sia a livello regionale che nazionale, una tendenza allarmante direttamente correlata alla progressiva perdita e degrado delle zone umide, storicamente fondamentali per la sua riproduzione e alimentazione.
La bonifica dei territori, l’urbanizzazione selvaggia, l’inquinamento agricolo e l’eccessivo prelievo idrico hanno drasticamente ridotto la disponibilità di habitat idonei, frammentando le popolazioni e limitando le possibilità di sopravvivenza.
La protezione dell’airone rosso è sancita da normative internazionali, come la Convenzione di Berna, che ne riconosce la necessità di misure di conservazione specifiche.
Questo incidente sottolinea la fragilità della specie e l’urgenza di interventi mirati a ripristinare e tutelare le zone umide molisane.
È necessario non solo fermare l’ulteriore perdita di habitat, ma anche attuare progetti di riqualificazione ecologica, creando nuove aree umide artificiali o ripristinando quelle degradate.
Il ricovero immediato dell’airone presso un centro specializzato di recupero fauna selvatica è essenziale per garantirgli le cure necessarie e massimizzare le possibilità di riabilitazione.
I veterinari e i tecnici del centro si occuperanno di stabilizzare la frattura alare, fornire alimentazione adeguata e monitorare attentamente le sue condizioni di salute.
Dopo un periodo di cura e riabilitazione, l’obiettivo è quello di reintrodurre l’airone nel suo ambiente naturale, contribuendo così alla conservazione della specie e alla riaffermazione del valore ecologico del territorio molisano.
Questo episodio dovrebbe fungere da campanello d’allarme, stimolando una maggiore consapevolezza e un impegno più forte da parte di tutti gli attori coinvolti nella tutela del patrimonio naturale molisano.