sabato 13 Settembre 2025
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Houthi attaccano Israele: missile Palestina-2 rivendicato

Nel contesto di una crescente escalation delle tensioni regionali, i ribelli Houthi, movimento armato yemenita legato all’Iran, hanno rivendicato un attacco diretto contro obiettivi strategici nella città portuale di Jaffa, in Israele.

La dichiarazione, diffusa attraverso il portavoce Yahya Saree e ripresa da Al Jazeera, descrive l’azione come un’operazione militare di precisione, condotta impiegando un missile balistico di nuova generazione, denominato “Palestine-2”, dotato di testate multiple.

L’affermazione sottolinea il presunto successo dell’operazione nel raggiungere i suoi obiettivi designati, implicitando una capacità offensiva significativamente potenziata rispetto alle precedenti azioni del gruppo.
La rivendicazione Houthi si inserisce in un quadro più ampio di supporto, dichiarato o implicito, al movimento palestinese e, in particolare, alla sua resistenza nei confronti di Israele.
Il gruppo, che controlla ampie porzioni del territorio yemenita, ha ripetutamente espresso solidarietà alla causa palestinese e ha intensificato le sue azioni militari in risposta agli eventi in corso nella regione.
L’uso di un missile balistico ipersonico, se confermato, rappresenta un passo avanti tecnologico notevole per i ribelli, suggerendo un accesso a risorse e competenze al di là delle capacità tradizionalmente associate a gruppi armati non statali.
La risposta militare israeliana, tuttavia, presenta una narrazione differente.

L’esercito israeliano ha comunicato l’intercettazione del missile lanciato dallo Yemen, minimizzando l’impatto dell’attacco.
La diffusione di comunicazioni circa l’attivazione di sistemi di difesa aerea e l’innesco di sirene d’allarme nel centro di Israele, inclusa l’area metropolitana di Tel Aviv, indica un tentativo di mitigare la percezione di vulnerabilità e mantenere la stabilità interna.
L’assenza di segnalazioni di vittime o danni materiali, sebbene potenzialmente veritiera, potrebbe anche essere parte di una strategia di comunicazione volta a presentare la capacità di risposta israeliana come efficiente e risolutiva.
L’incidente solleva interrogativi cruciali sulla stabilità regionale, l’intensificazione delle tensioni tra Israele e i suoi avversari nel Medio Oriente e il ruolo sempre più complesso dello Yemen come punto focale di conflitti transnazionali.

La capacità dei ribelli Houthi di colpire obiettivi in Israele, anche se intercettati, dimostra una proiezione di potenza che va al di là dei confini yemeniti e rappresenta una sfida alla sicurezza di Israele.
L’evento è destinato ad alimentare ulteriormente le preoccupazioni relative alla proliferazione di armamenti avanzati e all’interferenza di potenze esterne nella regione, con potenziali ripercussioni su equilibri geopolitici già fragili.

L’accuratezza delle rivendicazioni Houthi e la veridicità delle comunicazioni israeliane rimangono, in ultima analisi, elementi da valutare con cautela, alla luce di un contesto informativo spesso caratterizzato da propaganda e disinformazione.

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