Il diritto alla mobilità, un pilastro fondamentale per l’autonomia e la partecipazione piena alla vita sociale, rimane un’aspirazione non pienamente realizzata per milioni di persone con disabilità.
La campagna internazionale “Invisible Class”, promossa da Ottobock, leader globale nella produzione di ausili per la mobilità e partner storico delle Paralimpiadi, non si limita a denunciare una problematica, ma si propone di illuminare un intero universo di sfide spesso celate, un universo abitato da 1,3 miliardi di individui in tutto il mondo.
Il nome “Invisible Class” – “Classe Invisibile” – è una potente metafora che incarna l’esperienza quotidiana di chi si confronta con barriere architettoniche, strutturali e, non meno importanti, culturali.
Non si tratta solo di rampe mancanti o ascensori non funzionanti, ma di una rete complessa di pregiudizi, incomprensioni e mancanza di preparazione da parte di operatori del settore turistico e dei trasporti.
Un guasto apparentemente banale, come l’impossibilità di utilizzare un ascensore, può trasformarsi, per una persona con mobilità ridotta, in un’ostacolo insormontabile che ne compromette il viaggio, la sua indipendenza e il suo diritto di esplorare il mondo.
L’iniziativa, che coinvolge figure di spicco come l’atleta paralimpico Davide Morana, campione di velocità, la modella Ayleen Walter e la conduttrice Zainab Al-Eqabi, mira a veicolare messaggi autentici e tangibili.
Davide Morana, con la sua esperienza diretta, testimonia come la pianificazione meticolosa e la flessibilità siano requisiti imprescindibili per affrontare un viaggio.
La sua testimonianza, insieme a quelle degli altri testimonial, non è solo un racconto di difficoltà, ma anche un invito all’azione, un monito per operatori del settore e istituzioni affinché investano in soluzioni inclusive e accessibili.
La campagna si declina in diverse forme: una presenza online, attraverso la condivisione di testimonianze, consigli pratici e suggerimenti di destinazioni “senza barriere”, e un’installazione urbana di grande impatto a Berlino, dove 84 display digitali portano la voce degli invisibili direttamente negli spazi pubblici.
Questo approccio multicanale riflette l’urgenza di sensibilizzare un pubblico ampio e diversificato.
Martin Böhm, Chief Experience Officer di Ottobock, sottolinea un concetto cruciale: la mobilità è un’esperienza plurale e multiforme.
Non si tratta di imporre un modello unico di accessibilità, ma di creare un ecosistema di soluzioni che si adattino alle esigenze individuali.
L’abbattimento degli ostacoli non è solo una questione tecnica, ma anche un imperativo etico e sociale.
Si tratta di riconoscere e valorizzare la diversità, di promuovere una cultura dell’inclusione e di garantire che tutti abbiano la possibilità di vivere una vita piena e attiva, libera dalle limitazioni imposte dalla disabilità.
La campagna “Invisible Class” rappresenta un passo importante verso la realizzazione di questo obiettivo, un invito a guardare con occhi nuovi il mondo e a costruire un futuro più accessibile per tutti.