mercoledì 17 Settembre 2025
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Torino

Turbolenze al Politecnico: Opinioni controverse e proteste studentesche

Un episodio di profondo turbamento ha scosso il Politecnico di Torino, mettendo in luce tensioni complesse nell’ambito dell’istruzione superiore e del dibattito internazionale.

Durante una lezione all’interno del dottorato in Ingegneria Elettrica, Elettronica e delle Telecomunicazioni, il docente ospite Zorea Pini, proveniente dall’Università israeliana di Braude, ha espresso un’opinione controversa, definendo le Forze di Difesa Israeliane (IDF) come “l’esercito più pulito al mondo”.

Questa affermazione, percepita come una presa di posizione netta in un contesto di conflitto, ha immediatamente generato un’ondata di disapprovazione e proteste.
Il Politecnico di Torino, con fermezza e chiarezza, ha condannato inequivocabilmente le dichiarazioni del docente, sottolineando che il corso di dottorato è di sua esclusiva responsabilità, senza alcuna forma di collaborazione istituzionale con l’Università di Braude.
Il Rettore, Stefano Corgnati, ha disposto l’immediata interruzione del modulo didattico e la sospensione di qualsiasi rapporto con il docente, annunciando una convocazione per un chiarimento.
L’episodio ha riacceso un dibattito cruciale all’interno dell’università, ricordando l’impegno costante del Politecnico nel condannare ogni forma di violenza e ripudiare la guerra.

La posizione dell’istituto, storicamente orientata verso la ricerca di soluzioni pacifiche e il sostegno alla popolazione civile a Gaza, si rafforza ulteriormente alla luce degli eventi recenti, sollecitando un impegno concreto da parte delle istituzioni governative e universitarie per favorire una duratura situazione di pace.

Le proteste degli studenti, organizzati in gruppi come “Pro Palestina”, “Collettivo Autorganizzato Universitario” e “Cambiare Rotta”, hanno amplificato il dissenso.
Oltre alla condanna esplicita delle affermazioni del docente, gli attivisti hanno sollevato preoccupazioni riguardo al contenuto del corso, denunciando la potenziale inclusione di argomenti legati al riconoscimento facciale in tempo reale e alle sue implicazioni etiche e sociali.
La discussione si è estesa al ruolo delle tecnologie di intelligenza artificiale e alla loro applicazione in contesti militari, sollevando interrogativi fondamentali sulla responsabilità degli ingegneri e dei ricercatori.
Il corso di dottorato, denominato “Principles of digital image processing and technologies”, prevede la presenza di guest lecturer internazionali nell’ambito di programmi di mobilità didattica come Erasmus+.
L’evento ha evidenziato la necessità di una maggiore sensibilità e un’attenta valutazione delle opinioni espresse dai docenti ospiti, soprattutto in contesti sensibili come quello del conflitto israelo-palestinese.
La libertà accademica, principio cardine dell’università, deve convivere con la responsabilità di promuovere un ambiente inclusivo e rispettoso, in grado di favorire il dialogo costruttivo e la ricerca di soluzioni pacifiche.

L’episodio si configura come un monito per il futuro, evidenziando la complessità di conciliare la ricerca accademica con le implicazioni etiche e politiche delle proprie attività.

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