L’aria fresca del mattino profuma di resina e terra umida, mentre un coro di cinguettii accompagna l’inizio di un anno scolastico decisamente atipico.
Non c’è l’aula tradizionale, con i suoi banchi allineati e la lavagna immacolata.
Invece, il cuore dell’apprendimento si sposta nell’abbraccio naturale dell’Oasi del WWF Le Cesine, un ambiente protetto dove la luce del sole danza tra le fronde degli alberi, illuminando i volti curiosi di una comitiva insolita: gli studenti dell’Istituto Comprensivo Armando Diaz di Vernole-Castrì.
Si tratta di un esperimento audace, frutto della visione pedagogica del preside Pantaleo Antonio Conte, che ha concepito il progetto “Scuola Lenta” come risposta alla frenesia e alla standardizzazione dell’istruzione.
Piuttosto che imporre un ritmo artificiale, l’obiettivo è quello di allineare l’apprendimento ai ritmi intrinseci della natura, offrendo agli studenti un’esperienza educativa più lenta, più consapevole e profondamente connessa al mondo che li circonda.
In questa prima fase, coinvolgendo tre classi prime e una classe terza della scuola secondaria di primo grado, il progetto si propone di riscoprire il valore dell’osservazione, della riflessione e dell’esperienza diretta.
Gli studenti sono invitati a prestare attenzione ai dettagli: il volo di un’ape, la forma delle foglie, il suono del vento tra i rami.
Non si tratta semplicemente di “fare scienze” all’aperto, ma di coltivare un senso di meraviglia e rispetto per l’ambiente, promuovendo una comprensione più profonda dei principi ecologici e della fragilità degli ecosistemi.
La “Scuola Lenta” non è solo un cambio di location, ma una trasformazione radicale dell’approccio didattico.
Si incoraggia l’apprendimento cooperativo, la narrazione orale, l’esplorazione sensoriale e la ricerca autonoma.
Gli insegnanti agiscono come facilitatori, guidando gli studenti nella scoperta e incoraggiandoli a formulare domande, a elaborare ipotesi e a condividere le proprie scoperte.
L’ambiente naturale diventa così una risorsa didattica illimitata, offrendo opportunità di apprendimento multidisciplinari che spaziano dalla botanica alla zoologia, dalla geografia all’arte, dalla storia alla letteratura.
L’iniziativa, con la sua rotazione annuale che coinvolgerà l’intero istituto comprensivo, mira a instillare nei giovani un profondo senso di appartenenza al territorio, promuovendo al contempo valori fondamentali come la sostenibilità, la responsabilità sociale e il rispetto per la biodiversità.
L’aula è il bosco, i maestri sono gli alberi e gli animali, e il curriculum è l’infinita saggezza della natura.