04 agosto 2024 – 15:12
Ursula von der Leyen si trova di fronte a una complessa sfida nell’allestire la nuova Commissione dell’Unione Europea, con particolare attenzione al coinvolgimento delle donne. La presidente ha chiaramente espresso il suo desiderio di avere una rappresentanza equilibrata di uomini e donne all’interno dell’esecutivo comunitario, chiedendo a ciascun governo di proporre due profili, uno maschile e uno femminile. Tuttavia, finora pochi paesi sembrano aver ascoltato questa richiesta, mettendo in discussione il concetto di “girl power” così caro a von der Leyen.Il problema delle quote rosa nell’UE si riflette nei commissari proposti dai vari Stati membri: coloro che sostengono i titolari uscenti non sono tenuti a presentare una coppia uomo-donna. Di conseguenza, la maggior parte dei confermati sono uomini. Solo la Croazia ha garantito una presenza femminile con Dubravca Suica come vicepresidente della Commissione per la Democrazia e Demografia.Inoltre, diversi paesi hanno proposto commissari non uscenti senza rispettare la richiesta di von der Leyen. Questo atteggiamento è evidente in Irlanda, Malta, Repubblica Ceca, Slovenia, Austria e Grecia. Attualmente, solo sei donne sono previste nella futura Commissione europea.La mancanza di un obbligo legato alle quote rosa nei Trattati dell’UE complica ulteriormente la situazione per von der Leyen. Alcuni governi che devono ancora decidere i propri candidati sembrano orientarsi verso figure maschili anziché femminili. Questo è il caso della Romania, del Lussemburgo e dell’Italia, dove Raffaele Fitto è considerato un possibile candidato.Nonostante i tentativi discreti di risolvere il problema a Palazzo Berlaymont, resta evidente che l’equilibrio di genere all’interno della Commissione europea rimane un tema cruciale da affrontare per garantire una rappresentanza più inclusiva e diversificata nella governance dell’UE.
