06 agosto 2024 – 12:20
Il Movicentro di Asti, recentemente riaperto dopo un accordo tra Comune, Asp e una ditta di ristorazione per l’apertura di un ristorante cinese al suo interno, ha scatenato diverse polemiche nella cittadina. Mentre alcuni accolgono con favore questa iniziativa come un passo avanti verso la riqualificazione del territorio, altri esprimono dubbi sulla scelta di affidare lo spazio ad una gestione privata anziché valorizzare le risorse locali.Rosanna Giudice sottolinea che sarebbe stato preferibile puntare su soluzioni alternative, come coinvolgere la Coldiretti per creare un mercatino di prodotti a chilometro zero o destinare gli spazi a associazioni e comitati locali in cerca di sedi adeguate. La mancanza di luoghi sociali nel Comune viene evidenziata come un’opportunità persa per promuovere attività culturali e sociali a beneficio della comunità.Alcuni suggeriscono la creazione di una casa di quartiere per i giovani o la concessione dei locali all’Informagiovani, mentre altri guardano all’esempio dello Zac di Ivrea, dove il Movicentro è stato trasformato in un vivace centro culturale. Le divergenze tra le varie fazioni politiche riguardo alla destinazione degli spazi disponibili evidenziano la complessità delle scelte urbanistiche e sociali da affrontare per favorire lo sviluppo armonico della città.