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Furti ai corrieri: arrestati due cileni, ingente refurtiva

L’operazione della Squadra Mobile di Padova ha portato all’arresto di due cittadini cileni, rispettivamente di 57 e 55 anni, a Bologna, ponendo fine a una serie di furti ai danni di aziende di logistica e corrieri che si sono verificate nel nord Italia negli ultimi mesi.
L’attività di indagine, protrattasi nel tempo, ha permesso di ricostruire un modus operandi preciso e strutturato, volto a sottrarre merce di valore, spesso di marca, da furgoni in fase di scarico o transito, accumulando un danno economico complessivo stimato in circa 45.000 euro.
Le investigazioni avevano inizialmente rilevato un furto particolarmente ingegnoso a Padova, il 10 settembre, dove un addetto allo scarico di un negozio di lusso si era visto sottrarre, dinanzi ai suoi occhi, contenitori pieni di abbigliamento e accessori di alta gamma per un valore di 30.000 euro.
L’elemento chiave per la svolta nelle indagini è stata l’identificazione del veicolo utilizzato per la movimentazione della refurtiva: un Fiat Doblò bianco, intestato a un soggetto utilizzato come prestanome, tecnica comune per ostacolare le tracce dei veri responsabili.
Il veicolo è stato quindi rintracciato a Bologna, dove la Squadra Mobile ha iniziato un’attenta attività di osservazione e pedinamento.

I due cileni, adottando ruoli specifici, si muovevano in maniera coordinata: uno, travestito da corriere, si avvicinava ai furgoni delle aziende di consegna, simulando operazioni di scarico, per poi sottrarre furtivamente pacchi e scatole, mentre l’altro fungeva da sentinella, segnalando eventuali minacce o sorveglianza.
Durante l’ultimo furto in corso, i poliziotti sono intervenuti bloccando i due malviventi.
Una perquisizione del veicolo ha rivelato un ingente quantitativo di merce rubata: 78 paia di scarpe firmate (valore commerciale di circa 10.000 euro), una ventina di bottiglie di champagne di pregio (per un valore di circa 7.000 euro, considerate le annate), profumi e prodotti cosmetici di lusso per un valore di 4.000 euro, e una vasta gamma di altri articoli destinati a negozi e rivenditori.

Oltre alla merce rubata, sono stati rinvenuti arnesi da scasso e un sofisticato “jammer”, un dispositivo elettronico capace di interferire con i sistemi di sicurezza delle auto dotate di chiusure a radiofrequenza, un elemento che suggerisce una pianificazione accurata e una certa competenza tecnica.

I precedenti penali del 57enne, già noto alle autorità, rivelano una lunga storia di furti aggravati e ricettazione commessi in concorso con il complice in diverse città del nord Italia, tra cui Milano, Cremona e Bolzano, a partire dal 2019.
L’episodio evidenzia come la criminalità organizzata possa sfruttare la logistica e le infrastrutture commerciali per commettere reati sempre più complessi e difficili da contrastare.

Dopo la celebrazione del giudizio direttissimo venerdì 3 ottobre, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto per entrambi gli arrestati la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel quartiere milanese indicato come residenza, unitamente all’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria, in attesa di un processo più ampio.

L’operazione conferma l’importanza della collaborazione tra diverse forze di polizia per contrastare efficacemente la criminalità transregionale e tutelare la sicurezza delle attività commerciali.

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