martedì 7 Ottobre 2025
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Nuova svolta nel caso Negri: riapertà le indagini sull’omicidio a Milano.

A sette anni e mezzo dalla tragica scomparsa di Marilena Negri, il caso omicidio, avvolto in un’ombra di incompiutezza, riemerge con nuova forza.

La donna, 67 anni, fu brutalmente assassinata con una coltellata al collo il 23 novembre 2017, mentre passeggiava con il suo cane nel cuore del Parco Villa Litta, a Milano.
Nonostante il tempo trascorso e le indagini condotte, la figura del responsabile rimane ancora un mistero per la giustizia.

L’ennesima richiesta di riesame, presentata dai figli della vittima, ha nuovamente sollevato la questione, contrastando la proposta di archiviazione avanzata dalla procura.
L’udienza davanti al giudice per le indagini preliminari (GIP) Alberto Carboni rappresenta un momento cruciale per valutare la necessità di proseguire le indagini, un percorso già intrapreso in passato grazie all’instancabile impegno dell’avvocato Martino Cavalleri.
Le criticità emerse riguardano l’analisi di due profili genetici, identificati come Uomo#1 e Uomo#2, tratti da tracce rinvenute sugli indumenti e sugli oggetti personali di Marilena Negri.
La denuncia dell’avvocato Cavalleri punta a una lacuna procedurale rilevante: la mancata comparazione di questi profili con i database nazionali e internazionali, un passaggio fondamentale per l’identificazione di potenziali sospettati.
Questa omissione, se confermata, solleva dubbi sulla completezza delle indagini iniziali e sulla possibilità di aver trascurato elementi chiave per la risoluzione del caso.

Le indagini suppletive, già disposte dal GIP Natalia Imarisio, hanno anche interessato l’analisi dei flussi di traffico telefonico nell’area del parco.
Questo approfondimento ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di un individuo, la cui figura era già stata oggetto di vaglio nel 2023, senza che emergessero elementi sufficienti a delineare un quadro chiaro e definitivo.

La vicenda è ulteriormente complicata da un precedente episodio del 2015, quando un cittadino ucraino fu inizialmente sospettato, per poi essere assolto.
Il caso Negri si configura dunque come un complesso intreccio di indagini, depistaggi e omissioni, che rende ancora difficile ricostruire la dinamica del fatto e individuare il responsabile.
La tenacia dei figli della vittima e l’impegno del suo avvocato rappresentano un importante punto di riferimento per la ricerca della verità e per garantire che la giustizia sia fatta, risalendo le lacune investigative e perseguendo ogni pista, anche la più marginale, al fine di illuminare un caso che continua a gravare sul tessuto sociale milanese e che necessita di una risposta definitiva.
La speranza è che la nuova udienza possa finalmente aprire una fase decisiva per la risoluzione di questa dolorosa vicenda.

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