Crisi nel settore auto italiano: calo vendite Stellantis, preoccupazione concessionari. Necessaria transizione energetica entro il 2035.

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Il settore automobilistico italiano ha registrato un calo significativo nelle immatricolazioni nel mese di settembre, con un totale di 121.666 auto vendute, segnando una diminuzione del 10,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, i primi nove mesi del 2024 hanno visto una crescita complessiva delle immatricolazioni, che hanno raggiunto la cifra di 1.202.122 unità, con un aumento del 2,1% rispetto al periodo corrispondente del 2023.Stellantis ha dovuto fronteggiare una forte flessione nelle vendite durante il mese di settembre, con soli 29.375 veicoli immatricolati in Italia, registrando un calo del 33,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e vedendo la propria quota di mercato scendere dal 32,6% al 24,1%. Nel complesso dei primi nove mesi dell’anno, il gruppo ha immatricolato 365.286 vetture, evidenziando un decremento del 5,8% rispetto all’anno scorso e una quota di mercato pari al 30,3%.Secondo le proiezioni del Centro Studi Promotor per l’intero anno 2024 si prevede un totale di circa 1.603.000 immatricolazioni nel settore automobilistico italiano, un dato che si colloca nettamente al di sotto dei livelli pre-crisi quando le immatricolazioni toccavano quota 1.916.951 unità. Anche i concessionari manifestano preoccupazione riguardo alla situazione attuale: il 75% considera basso il numero di ordini acquisiti mentre il 42% segnala alti livelli di giacenza di auto nuove invendute.Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor sottolinea la necessità che l’Unione Europea affronti la crisi dell’industria automobilistica senza preconcetti e con determinazione per garantire una transizione energetica efficace entro il previsto termine del 2035. È fondamentale adottare misure concrete e coraggiose per affrontare le sfide attuali e future del settore automobilistico europeo con responsabilità e lungimiranza.

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