La Questura di Ancona, nel suo ruolo di garante dell’ordine pubblico e di punto di riferimento per la gestione dei flussi migratori, ha recentemente comunicato dati significativi riguardanti il rilascio di permessi di soggiorno e l’istruttoria di richieste di protezione internazionale. La settimana scorsa, sono stati concessi oltre cinquanta permessi di soggiorno, accompagnati dalla formalizzazione di più di trenta istanze di protezione internazionale. Un dato che, sebbene rilevante, si inserisce in un contesto più ampio: dall’inizio dell’anno, la Polizia di Stato ha elaborato oltre quattrocento domande di protezione internazionale, un volume inferiore rispetto all’anno precedente, quando si era registrato quasi il 50% di richieste in più.L’approdo a Ancona si conferma un punto di riferimento cruciale per i migranti in arrivo, con oltre trecento persone accolte nei primi cinque mesi dell’anno a seguito di sbarchi che hanno interessato il porto. Questi numeri riflettono la complessità delle sfide umanitarie e amministrative che la città affronta, richiedendo una gestione attenta e coordinata.L’attività della Questura, ben oltre la mera procedura burocratica, si configura come un pilastro fondamentale per assicurare ai richiedenti protezione e alle loro famiglie un percorso di integrazione nella legalità. Questo processo non solo permette l’esercizio di attività lavorativa e l’accesso ai servizi sanitari, ma favorisce l’inclusione sociale attraverso la fruizione di tutte le forme di welfare previste dall’ordinamento italiano. Si tratta di un impegno che mira a trasformare una situazione di vulnerabilità in opportunità di crescita e sviluppo, nel rispetto dei diritti individuali e delle norme comunitarie.Il Questore Cesare Capocasa, con una visione orientata alla collaborazione e alla sinergia, ha indirizzato l’azione dell’Ufficio Immigrazione verso un coinvolgimento attivo degli stakeholder istituzionali. Questa strategia implica un dialogo costante e una stretta collaborazione con legali specializzati e associazioni di settore, figure chiave nel processo di regolarizzazione e di supporto ai migranti. Il fine ultimo è quello di creare un sistema integrato, capace di offrire risposte concrete e personalizzate, promuovendo un’integrazione duratura e costruttiva, non solo per i migranti stessi, ma per l’intera comunità anconetana. L’approccio adottato mira a superare una visione puramente assistenzialistica, privilegiando un modello di partecipazione attiva e di responsabilità condivisa, in linea con i principi di legalità, dignità umana e coesione sociale.
Ancona, Questura: permessi di soggiorno e protezione internazionale in aumento.
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