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venerdì 31 Ottobre 2025

Un Ecosistema Agricolo: Innovazione e Ricerca alle Marche

Un Ecosistema di Conoscenza e Innovazione Agricola: Inaugurazione del Nuovo Centro Operativo dell’Università Politecnica delle MarcheL’Università Politecnica delle Marche ha recentemente inaugurato un nuovo polo di eccellenza, un centro operativo aziendale di 160 ettari dislocati tra Agugliano e Polverigi (terreni in affitto) e Gallignano (in comodato d’uso).

Questo spazio, più di un semplice centro agricolo, si configura come un vero e proprio ecosistema di ricerca, didattica e divulgazione, interamente dedicato all’avanzamento delle conoscenze nel settore agroalimentare e alla valorizzazione del territorio marchigiano.
Il rettore Gian Luca Gregori ha sottolineato come questa iniziativa incarni l’identità stessa dell’Ateneo: un legame profondo con il territorio, alimentato da una visione proiettata verso il futuro.
Il nuovo centro non è solo un laboratorio scientifico, ma un punto d’incontro cruciale tra sapere accademico, innovazione tecnologica e partecipazione comunitaria.
Qui, la scienza si fonde con la terra, la tradizione si confronta con le moderne tecnologie, e gli studenti hanno l’opportunità di apprendere attraverso l’esperienza diretta, toccando con mano i principi e le pratiche dell’agricoltura contemporanea.
Ogni progetto, ogni varietà coltivata, ogni esperimento condotto rappresenta un seme di cambiamento, un passo concreto verso un modello agricolo più sostenibile, consapevole e aperto all’evoluzione.

L’impegno dell’Università si manifesta anche nella crescita numerica, ma soprattutto nella capacità di generare valore aggiunto per la comunità e per l’ambiente.

L’Ateneo ha recentemente investito nell’acquisto di 12 ettari di terreno e in un casolare ad Agugliano, dando il via a un ambizioso progetto di riqualificazione.

Interventi edilizi mirati, tecniche innovative per la gestione della risorsa idrica, l’introduzione di nuovi impianti arborei da frutto e l’integrazione di tecnologie all’avanguardia caratterizzano il nuovo polo.

La struttura ristrutturata, che preserva l’architettura tipica delle case rurali marchigiane, un capannone in legno destinato a laboratori multifunzionali e un cortile che ripropone l’ambiente tradizionale della casa colonica, offrono uno scenario ideale per la ricerca e la didattica.

Questo investimento strategico risponde all’esigenza di supportare la ricerca scientifica e l’attività didattica, con oltre 30 progetti ospitati annualmente, che coinvolgono docenti e ricercatori di diverse aree scientifiche.

La diversità delle colture rappresenta un elemento distintivo del centro.
Un ampio ventaglio di specie arboree (vite, olivo, melo, pero, cotogno, ciliegio, albicocco, pesco, susino, fragola), erbacee (frumento duro e tenero, farro, orzo, triticale, girasole, colza, mais, sorgo, favino, trifoglio, erba medica, grano saraceno, leguminose da granella come cece, lenticchia, fagiolo) e orticole (pomodoro, melone, zucca, cipolla, insalate, crucifere, carciofo) tipiche del Centro Italia, costituiscono un patrimonio agricolo di inestimabile valore.

L’adozione di tecniche di gestione innovative, quali l’agricoltura di precisione, l’agricoltura a basso impatto ambientale, l’utilizzo di applicazioni biotecnologiche e pratiche biologiche, rendono il centro un punto di riferimento per la disseminazione dei risultati e un modello di eccellenza per il settore.
Le visite tecniche, rivolte a scuole di ogni ordine e grado e al pubblico, testimoniano l’impegno dell’Ateneo nella divulgazione scientifica.
L’azienda è anche riconosciuta come “Fattoria Didattica” dalla Regione Marche e offre attività di valorizzazione dei prodotti locali.
La collaborazione con numerose aziende agricole del territorio facilita l’applicazione delle innovazioni all’intero settore agroalimentare, promuovendo un circuito virtuoso di crescita e sviluppo.
La gestione economica, affidata a personale tecnico-amministrativo specializzato, favorisce un approccio agroecologico e partecipativo, che si esprime attraverso progetti di condivisione delle attività e dei prodotti con la cittadinanza (come il progetto “Biodiversity keeper – Adotta e raccogli”, le giornate aperte per la raccolta dei frutti e “Sharper – La notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori”) e con gli studenti, con giornate dedicate alla scoperta dei frutti di stagione.
Questo approccio garantisce un legame stretto tra ricerca, didattica e territorio, contribuendo a formare nuove generazioni di professionisti competenti e consapevoli.

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