Adriatico: Un Mare di Opportunità Sostenibili – Verso una Blue Economy Regionale IntegrataIl 15 luglio ad Ancona, nella storica Loggia dei Mercanti, si terrà un incontro cruciale che segna un passo significativo per il futuro del Mare Adriatico.
La presenza dei ministri di Albania, Croazia, Montenegro e Slovenia, affiancati dal Ministro italiano Francesco Lollobrigida, dal Sottosegretario Patrizio La Pietra e dal Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, testimonia l’urgenza e l’importanza di un approccio coordinato e transnazionale.
L’incontro non si limita ad una mera discussione politica, ma mira a definire un’ambiziosa strategia per lo sviluppo di una Blue Economy sostenibile nel bacino adriatico.
Questa visione integra non solo le risorse marine e costiere, ma anche le comunità locali, l’innovazione tecnologica e la cooperazione internazionale.
La Blue Economy, intesa come lo sviluppo economico legato al mare che preserva le sue risorse e la sua biodiversità, si presenta come una leva strategica per affrontare le sfide ambientali, sociali ed economiche che il Mediterraneo Adriatico deve affrontare.
Si tratta di un ecosistema fragile, soggetto a pressioni crescenti come l’inquinamento, il cambiamento climatico (con conseguente innalzamento del livello del mare e aumento degli eventi estremi) e l’eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche.
L’obiettivo primario è la creazione di un modello di gestione innovativo e resiliente, basato su principi di economia circolare, che minimizzi l’impatto ambientale e massimizzi il beneficio per le comunità locali.
Questo include investimenti in tecnologie avanzate per la pesca sostenibile, l’acquacoltura responsabile, il monitoraggio ambientale e la produzione di energia rinnovabile (eolico offshore, energia undimotrice).
La cooperazione transnazionale si rivela fondamentale per affrontare queste sfide in maniera efficace.
La condivisione di dati, tecnologie e buone pratiche tra i paesi adriatici consentirà di ottimizzare l’utilizzo delle risorse marine, prevenire conflitti di interesse e promuovere una gestione integrata del bacino.
Si punta a sviluppare progetti comuni per la protezione della biodiversità marina, la mitigazione dei rischi ambientali e la valorizzazione del patrimonio culturale legato al mare.
L’incontro di Ancona rappresenta quindi un’occasione unica per forgiare un futuro adriatico prospero e sostenibile, un futuro in cui il mare non sia solo una risorsa da sfruttare, ma un patrimonio da proteggere e un motore di sviluppo condiviso.
Il focus sarà sulla creazione di un quadro normativo armonizzato, la promozione di investimenti mirati e la creazione di una filiera di competenze specializzate per sostenere la Blue Economy adriatica nel lungo termine.