La recente approvazione della legge di bilancio regionale introduce un significativo aggiornamento alla normativa transitoria che disciplina la pianificazione territoriale, specificatamente la legge regionale n. 19 del 2023.
La modifica, focalizzata sull’articolo 33, comma 15, mira a fornire una cornice operativa più flessibile e pragmaticamente applicabile per i Comuni nell’ambito delle varianti ai Piani Regolatori Generali (PRG) esistenti.
Questa iniziativa nasce da un ascolto attento delle preoccupazioni espresse dagli amministratori comunali e dai professionisti del settore, che lamentavano la rigidità di un quadro normativo transitorio percepito come inadeguato a rispondere alle specifiche esigenze dei territori.
L’obiettivo primario, come sottolineato dal consigliere Cardilli, è di assicurare un processo decisionale razionale, tempistiche sostenibili e una prevedibilità operativa che consenta ai Comuni di adempiere alle loro responsabilità con efficacia, evitando stalli burocratici e garantendo interventi mirati e necessari.
La disposizione conferma la possibilità per i Comuni di procedere con modifiche ai PRG in vigore, escludendo i casi già disciplinati dal comma 12 della legge.
Tuttavia, introduce un obbligo procedurale cruciale: la predisposizione di una proposta tecnica preliminare di variante, accompagnata da una verifica accurata per accertare l’eventuale necessità di sottoporre la modifica a Valutazione Ambientale Strategica (VAS).
Questa verifica preliminare mira a garantire la compatibilità ambientale degli interventi proposti, in linea con i principi di sostenibilità ambientale che permeano la pianificazione territoriale moderna.
La manovra di bilancio introduce una deroga temporale significativa: oltre al limite ordinario di 24 mesi dall’entrata in vigore della L.
R.
19/2023, viene concesso un ulteriore periodo massimo di 18 mesi per l’approvazione della proposta tecnica preliminare, specificatamente per le varianti puntuali, mirate a risolvere problematiche specifiche e non destinate a ridisegnare integralmente la pianificazione comunale.
Questa dilazione temporale, frutto di un confronto costruttivo e supportata dal Presidente Acquaroli, risponde alla necessità di allentare la pressione temporale sui Comuni, consentendo loro di gestire in modo più efficace le istruttorie tecniche complesse.
Si tratta di una misura pragmatica, volta a conciliare le esigenze di riforma con la necessità di garantire la continuità amministrativa.
Non compromette l’impianto fondamentale della riforma della pianificazione territoriale, né apre la strada a revisioni generalizzate dei PRG.
Al contrario, mira a rendere il processo di transizione più agevole e a fornire agli enti locali uno spazio operativo realistico per completare le procedure in corso.
In sintesi, l’intervento legislativo si configura come un atto di razionalità amministrativa, finalizzato a preservare la continuità operativa, a rafforzare la certezza del diritto per i Comuni e a facilitare la transizione verso il nuovo paradigma della pianificazione territoriale regionale, privilegiando una gestione efficiente e orientata alla risoluzione dei bisogni locali.
L’iniziativa sottolinea l’importanza di un approccio collaborativo tra Regione e Comuni, finalizzato a trovare soluzioni pratiche e sostenibili per il futuro del territorio.







