mercoledì 20 Agosto 2025
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Ancona-Gaza: un gemellaggio ispirato a Riace, ponte di solidarietà.

L’eco dell’esperienza di Riace, e del suo sindaco Mimmo Lucano, risuona ora in un’iniziativa volta a creare un ponte di solidarietà tra Ancona e Gaza.

Francesco Rubini, capogruppo della lista “Altra idea di città” nel Consiglio comunale di Ancona, ha annunciato l’imminente presentazione di una mozione per formalizzare un gemellaggio tra le due città, un atto che mira a trascendere la mera formalità istituzionale, diventando un simbolo tangibile di impegno morale e politico.

La decisione, profondamente radicata in un sentimento di indignazione per la situazione umanitaria in Palestina, si configura come risposta a quanto percepito come un sistema di oppressione e violenza perpetrato dal governo israeliano.

L’utilizzo di termini come “campo di concentramento a cielo aperto” e “genocidio”, pur controversi, sottolinea l’urgenza e la gravità della crisi, denunciando una realtà che, a giudizio del promotore, è troppo spesso ignorata o minimizzata dalla comunità internazionale.
L’iniziativa non si pone come un atto isolato, ma come il culmine di un impegno costante e pluridimensionale.
Rubini e i suoi colleghi hanno ripetutamente partecipato a manifestazioni pubbliche e hanno sollecitato interventi istituzionali, con l’obiettivo primario di mantenere alta l’attenzione sulla sofferenza della popolazione di Gaza e di contrastare le narrazioni che ne giustificano o minimizzano la tragedia.
Il gemellaggio proposto trascende la dimensione puramente politica, aspirando a favorire scambi culturali, umanitari e sociali tra le due comunità.

Si intende creare un canale diretto di comunicazione e supporto, volto a promuovere la comprensione reciproca, a denunciare le ingiustizie e a sollecitare un intervento internazionale più incisivo.
L’auspicio è che questa iniziativa, lungi dall’essere un’espressione di isolamento, possa catalizzare un ampio consenso politico all’interno del Consiglio comunale, generando un movimento più ampio di solidarietà e consapevolezza a livello cittadino e oltre.
Si tratta di un appello all’azione, un invito a posizionarsi, con fermezza, dalla parte di chi soffre e di chi lotta per la dignità e la giustizia, riconoscendo la responsabilità di ogni individuo e di ogni istituzione di fronte a una crisi umanitaria di tale portata.
La memoria di Riace, come modello di accoglienza e integrazione, rappresenta un faro che guida questa proposta, incoraggiando la speranza in un futuro di pace e di giustizia per tutti.

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