La cultura italiana, lungi dall’essere un mero patrimonio artistico e storico, si configura come una forza propulsiva strategica per l’economia nazionale e un potente strumento di influenza diplomatica.
Il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha sottolineato in occasione degli Stati Generali della Diplomazia Culturale a Macerata, l’importanza di valorizzare e promuovere questo inestimabile capitale, trasformandolo in un volano per la crescita e un ponte verso altre nazioni.
La scelta di Macerata e Recanati come sede dell’evento non è casuale.
Rappresentano due fulcro di intelligenze e di ingegno italiano, luoghi di nascita di figure emblematiche come Giacomo Leopardi e Matteo Ricci.
Quest’ultimo, in particolare, merita un riconoscimento ancora più ampio: il suo contributo, con la sua opera di divulgazione e comprensione della cultura cinese, ha contribuito in maniera significativa a plasmare l’identità italiana nel mondo e ha acceso un faro sulla nostra capacità di dialogo interculturale.
Onorare queste figure significa celebrare l’intero percorso di eccellenza che ha contraddistinto il nostro paese.
Gli istituti italiani di cultura, veri e propri ambasciatori della nostra identità, sono chiamati a svolgere un ruolo sempre più attivo e strategico.
Non si tratta solo di promuovere arte, musica, letteratura e cinema, ma di incarnare i valori di creatività, innovazione e apertura che caratterizzano l’Italia.
Devono essere protagonisti di un’Italia che si afferma come gigante culturale, capace di influenzare il dibattito globale e di costruire ponti tra popoli.
La recente riorganizzazione del Ministero degli Esteri, con l’integrazione delle funzioni del commercio internazionale, segna un’evoluzione significativa.
La creazione di una Direzione Generale per la crescita, con cui gli istituti di cultura collaboreranno strettamente, sottolinea l’importanza di un approccio integrato, che unisca la promozione culturale con lo sviluppo economico.
Questo nuovo modello mira a capitalizzare il potenziale della cultura, trasformandolo in un motore di crescita in tutti i settori, dall’artigianato di lusso all’innovazione tecnologica, passando per il turismo esperienziale e l’agroalimentare di qualità.
La diplomazia culturale non è quindi solo un’attività di promozione, ma un vero e proprio investimento strategico, che contribuisce a rafforzare l’immagine dell’Italia nel mondo, a favorire gli scambi commerciali e a creare nuove opportunità di crescita.
È un’occasione per riscoprire e valorizzare il nostro patrimonio culturale, per costruire un futuro più prospero e per consolidare il ruolo dell’Italia come protagonista sulla scena internazionale.








