venerdì 5 Settembre 2025
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Marche Vive: Un Nuovo Modello di Governance per l’Italia

Il progetto “Marche Vive” si configura come un’iniziativa dirompente, un esperimento politico che trascende i confini regionali e aspira a diventare un modello di governance replicabile a livello nazionale.
Più che una semplice lista civica a sostegno della candidatura di Matteo Ricci alla presidenza della Regione, “Marche Vive” incarna una visione politica che fonde i valori fondanti dell’europeismo e del riformismo progressista con la tradizione del centrosinistra, in una sintesi inedita e stimolante.

La sua genesi risiede nella volontà di Italia Viva di superare le logiche partitiche tradizionali, aggregando attorno a un progetto concreto e condiviso, un’ampia coalizione civica capace di dialogare con le istanze di un elettorato frammentato e disilluso.

Enrico Borghi, vice presidente di Italia Viva, ha chiarito che l’obiettivo primario non è la competizione sterile sui sondaggi, bensì una battaglia decisiva contro l’astensionismo, il vero catalizzatore di un futuro politico incerto e potenzialmente compromettente per le Marche.
L’astensionismo, infatti, rappresenta la principale minaccia, poiché rischia di legittimare politiche che hanno eroso il welfare state e depauperato il sistema sanitario pubblico.

La presentazione del progetto, avvenuta ad Ancona, ha offerto l’opportunità ai candidati di esprimere un giudizio severo sull’operato dell’amministrazione uscente, guidata da Francesco Acquaroli, evidenziando le lacune e le criticità accumulate in cinque anni di governo.
La rotta tracciata non si limita a una mera critica, ma proietta le Marche verso un futuro di innovazione sociale, delineando un ambizioso ruolo di “laboratorio nazionale” per un nuovo modello di sviluppo.

Questo modello, lungi dall’essere un semplice slogan, si concretizza in proposte concrete e ben definite.

Michele Caporossi, ex direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, ha illustrato una soluzione innovativa per affrontare la problematica delle liste d’attesa, un male endemico che affligge il sistema sanitario regionale.
L’idea cardine prevede l’istituzione, nei primi cento giorni di governo, di un’unità di crisi dotata di un algoritmo già sviluppato, in grado di ottimizzare la coordinazione tra l’offerta sanitaria e la disponibilità delle risorse strutturali.
Questo approccio, basato sull’efficienza e sulla tecnologia, mira a rendere il servizio più accessibile e reattivo alle esigenze dei cittadini.
Il progetto “Marche Vive” non si limita quindi a una piattaforma politica, ma si configura come un progetto di trasformazione sociale, un’occasione per reinventare il ruolo della politica e per costruire un futuro più giusto, equo e sostenibile per le Marche e per l’Italia intera.

La sua forza risiede nella capacità di aggregare competenze diverse, di proporre soluzioni concrete e di ispirare un nuovo modo di fare politica, al servizio della comunità e orientato al bene comune.
L’auspicio è che questo modello possa ispirare altre regioni e che possa contribuire a un rinnovamento profondo del panorama politico italiano.

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