venerdì 5 Settembre 2025
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Valditara al mirino: studenti contestano il presente scolastico

Il cartello, lapidario e diretto, “Valditara sfasci il presente e parli di futuro”, incarna il senso di frustrazione e preoccupazione che serpeggia tra una parte della comunità studentesca e accademica pesarese.

L’immagine, affissa durante un presidio a Urbino, rappresenta una contestazione non solo all’operato del Ministro dell’Istruzione, ma a una visione dell’istruzione che appare disconnessa dalle reali esigenze del presente.

La protesta, coorganizzata dai Giovani Democratici, dall’Unione degli Universitari Udu, dalla Flc Cgil e da Sinistra per Urbino, non si limita a un semplice dissenso, ma si configura come un grido d’allarme volto a focalizzare l’attenzione sulle conseguenze di scelte politiche che, a loro avviso, compromettono il tessuto educativo del territorio.

Il Liceo Artistico Scuola del Libro, luogo simbolico dell’evento, rappresenta un crocevia di competenze e tradizioni, un’istituzione che incarna la creatività, l’innovazione e l’importanza del patrimonio culturale italiano.

La scelta di manifestare proprio di fronte a questa scuola sottolinea la volontà di difendere un modello educativo che valorizzi l’arte, la manualità, la capacità critica e l’espressione individuale.
La critica mossa a Valditara non è una condanna generalizzata, ma una contestazione mirata a specifiche direttive e riforme percepite come dannose per il sistema scolastico.
La sigla “sfasci il presente” evidenzia l’urgenza di affrontare le problematiche attuali, che includono la carenza di risorse, la precaria situazione del personale docente, la crescente disparità di opportunità tra studenti e la necessità di aggiornare i programmi didattici per rispondere alle sfide del XXI secolo.

L’espressione “parli di futuro” sottende una domanda: a quale futuro si fa riferimento? Un futuro costruito sulla de-professionalizzazione degli insegnanti, sulla standardizzazione dei percorsi formativi, sulla riduzione dell’autonomia scolastica e sulla marginalizzazione delle discipline umanistiche? La protesta esprime la paura che le scelte attuali, se non corrette, possano erodere le fondamenta di un sistema educativo di qualità, producendo una generazione di studenti meno preparati ad affrontare le complessità del mondo contemporaneo.
La manifestazione a Urbino si inserisce in un contesto più ampio di crescente disagio nel mondo della scuola, alimentato da riforme percepite come imposte dall’alto, senza un adeguato coinvolgimento della comunità scolastica.

Il cartello, con la sua brevità incisiva, diventa così un simbolo di questa insoddisfazione, un invito a riflettere sull’importanza di un’istruzione che sappia coniugare la trasmissione del sapere con lo sviluppo del pensiero critico, della creatività e della responsabilità sociale.
Non si tratta solo di contestare, ma di proporre un’alternativa, un futuro in cui la scuola sia un luogo di crescita, di inclusione e di opportunità per tutti gli studenti.

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