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venerdì 31 Ottobre 2025

Ascoli-Sambenedettese: Operazione Sicurezza Massiccia e Prevenzione

La recente disputa calcistica tra Ascoli e Sambenedettese, un confronto carico di storia e attesa protratta per ben 39 anni, ha rappresentato una sfida complessa e articolata per le forze dell’ordine.
La Questura di Ascoli Piceno, consapevole della potenziale escalation di tensioni derivante da un evento di tale portata emotiva e sociale, ha orchestrato un’operazione di sicurezza di ampio respiro, che ha coinvolto un’infrastruttura operativa poliziesca di notevole entità.
Oltre a una numerosa presenza di agenti di Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza, il dispositivo di sicurezza ha compreso reparti mobili specializzati, unità cinofile addestrate alla rilevazione di sostanze pericolose e all’individuazione di persone sospette, un elicottero per il monitoraggio aereo dell’area e droni dotati di sistemi di sorveglianza avanzata.
Questo coordinamento, che ha richiesto una pianificazione meticolosa e una gestione dinamica delle risorse, è stato cruciale per mitigare i rischi associati a un evento di simile rilevanza.
L’approccio adottato dalla Questura non si è limitato alla gestione delle manifestazioni in sé, ma ha privilegiato un’attività preventiva capillare.
Attraverso un’analisi proattiva dei social network, le autorità hanno monitorato costantemente la circolazione di messaggi incitanti alla violenza, identificando potenziali focolai di conflitto.

Questa attività di intelligence ha permesso di sequestrare una vasta gamma di oggetti pericolosi, ben oltre i meri strumenti contundenti: si è trattato di armi artigianali rudimentali e, sorprendentemente, anche di una pistola a salve, evidenziando la pericolosità delle intenzioni di alcuni individui.
L’arresto di una persona in possesso di armi e responsabile di un tentativo di investimento contro gli agenti testimonia la necessità di un intervento tempestivo e determinato.
Parallelamente, la Questura ha implementato misure per contrastare la diffusione di messaggi d’odio e minacce, rivolti sia a dirigenti che a tifoserie avversarie.

Questa azione si è inserita in un più ampio contesto di contrasto alla criminalità online e alla cultura dell’intimidazione.

Un elemento significativo della strategia di sicurezza è stato il coordinamento con altre Questure e uffici di polizia a livello nazionale, che ha permesso di scongiurare la presenza di gruppi di tifosi provenienti da altre regioni, la cui adesione avrebbe potuto innescare ulteriori disordini.

Infine, la protezione delle squadre e dello staff tecnico ha richiesto l’adozione di misure di sicurezza rafforzate, compresa la blindatura dei percorsi di trasferimento e l’utilizzo di elicotteri per garantire una copertura aerea costante.

L’intera operazione ha rappresentato un esercizio di polizia complessa, volto non solo a garantire l’ordine pubblico, ma anche a tutelare il diritto alla sana competizione sportiva e a preservare la sicurezza di tutti i partecipanti e della cittadinanza.

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