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Aosta, respinto ricorso Avs: la battaglia per i seggi continua.

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Il Tribunale di Aosta ha respinto l’istanza di autotutela presentata da Avs-Rete civica, ponendo fine, almeno per questa sede, alla disputa relativa all’assegnazione dei seggi nell’assemblea legislativa regionale.
La controversia ruota attorno a una sottile, ma cruciale, differenza nel conteggio dei voti che ha portato a una revisione della composizione dell’organo legislativo.
Inizialmente, Avs-Rete civica aveva ottenuto la designazione di tre seggi, una cifra che si è ridotta a due in seguito a una scrupolosa verifica delle schede contestate.
Questo ribaltamento ha comportato l’aumento di un seggio per l’Union Valdôtaine, portando il suo numero di eletti da 12 a 13.

La differenza, un solo seggio, si è giocata su un numero esiguo di schede – precisamente, due – che hanno determinato l’esito finale.
La normativa elettorale valdostana, in caso di parità di voti, prevede un criterio di spareggio ben definito: il seggio viene assegnato alla lista che presenta il quoziente elettorale più basso.
L’interpretazione e l’applicazione di questo principio, unitamente alla corretta attribuzione di quelle due schede cruciali, sono state al centro della disputa legale.
La lista Avs-Rete civica sostiene che l’attribuzione di quelle due schede non rispecchia l’effettiva volontà espressa dagli elettori e che, in una diversa interpretazione, il seggio spettava loro.

Il leader di Avs-Rete civica, Elio Riccarand, ha espresso la determinazione del movimento a proseguire la battaglia legale, annunciando l’intenzione di adire il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR).

Questa decisione segna una fase successiva della controversia, dove si spera in una più approfondita analisi delle questioni di diritto e di fatto sollevate, con l’obiettivo di chiarire definitivamente l’applicazione della legge elettorale e la corretta ripartizione dei seggi nell’assemblea legislativa regionale.
La vicenda solleva, inoltre, interrogativi sull’importanza di una formulazione precisa e univoca delle norme elettorali e sulla necessità di garantire una gestione trasparente e imparziale delle operazioni di scrutinio.

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