Il progetto di potenziamento dell’impianto idroelettrico di Hone II, promosso da CVA, solleva interrogativi cruciali riguardanti la gestione sostenibile delle risorse idriche valdostane. Legambiente, nel suo ruolo di custode dell’ambiente, ha espresso osservazioni puntuali durante la fase di elaborazione del progetto, evidenziando la necessità di una revisione delle quantità d’acqua previste per il prelievo. La richiesta centrale è quella di ridurre la quantità d’acqua sottratta dai torrenti, garantendo un flusso più consistente per mantenere l’equilibrio degli ecosistemi fluviali e preservare il paesaggio.La risposta ricevuta da CVA, tuttavia, ha deluso le aspettative dell’associazione ambientalista. L’azienda motiva l’impossibilità di una riduzione dei prelievi con la necessità di garantire la redditività dell’investimento, sostenendo che una diminuzione del volume d’acqua sottratto ne comprometterebbe la produzione e altererebbe il rapporto costi-benefici.Legambiente contesta questa argomentazione, basandosi su una valutazione più ampia della situazione produttiva regionale. L’associazione ritiene che la produzione complessiva di energia idroelettrica generata da CVA sia già ampiamente sufficiente a soddisfare le esigenze energetiche della Valle d’Aosta, suggerendo una capacità di surplus che potrebbe essere utilizzata per mitigare l’impatto ambientale del progetto. Pur riconoscendo la rilevanza dell’investimento, Legambiente sottolinea l’importanza di considerare la solidità finanziaria dell’azienda, che le permetterebbe di dilazionare il recupero dei costi nel tempo, a favore della salvaguardia del patrimonio naturale.La questione trascende la mera valutazione economica di un progetto infrastrutturale. Si tratta di un nodo cruciale nel dibattito sulla transizione energetica e sulla necessità di conciliare lo sviluppo economico con la tutela dell’ambiente. La Valle d’Aosta, con il suo paesaggio alpino di inestimabile valore, non può permettersi di sacrificare la salute dei suoi corsi d’acqua sull’altare del profitto. Il mantenimento di un flusso idrico adeguato non è solo un imperativo ecologico, ma anche un fattore chiave per il turismo sostenibile e per il mantenimento dell’identità culturale della regione. La decisione finale spetterà alle autorità competenti, ma è fondamentale che tenga conto delle preoccupazioni espresse da Legambiente e della necessità di un approccio più olistico e responsabile nella gestione delle risorse idriche.
Hone II: Scontro tra profitto e ambiente in Valle d’Aosta
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