La decisione referendaria che ha sospeso la costruzione dell’inceneritore rappresenta, lungi dall’essere un’imprecisione o una svista, un atto di previsione civica, un segnale chiaro della volontà popolare di prioritizzare la salute pubblica e la qualità della vita. La situazione attuale, che ci pone di fronte all’imminente saturazione della discarica, non è il frutto di un errore in sé, ma il risultato di una persistente carenza di visione politica e di una riluttanza cronica ad abbracciare un modello di gestione dei rifiuti improntato alla sostenibilità.Le associazioni Valle Virtuosa, Legambiente VdA e ISDE VdA, in una dichiarazione congiunta, sollecitano con veemenza l’azione della Regione, invocando l’adozione di una strategia coraggiosa e, soprattutto, coerente. Non si tratta semplicemente di una nuova linea guida, ma di una riprogettazione radicale dell’intero sistema di gestione dei rifiuti, che abbracci i principi dell’economia circolare e minimizzi l’impatto ambientale.La strategia deve poggiare su tre pilastri fondamentali: una drastica riduzione della produzione di rifiuti alla fonte, un sistema di raccolta differenziata efficace e capillare, e un trattamento dei rifiuti differenziati che privilegi il recupero di materiali e l’energia, riducendo al minimo il ricorso allo smaltimento in discarica.La riduzione alla fonte implica un cambiamento culturale profondo, che coinvolga cittadini, imprese e istituzioni. Promuovere il consumo responsabile, incentivare la riparazione e il riutilizzo, contrastare gli imballaggi eccessivi e supportare modelli di produzione più sostenibili sono azioni imprescindibili.Un sistema di raccolta differenziata efficiente non può limitarsi a contenitori colorati, ma richiede un’educazione continua dei cittadini, controlli rigorosi e incentivi per premiare i comportamenti virtuosi. È necessario superare la frammentazione attuale, creando sinergie tra i diversi comuni e coinvolgendo attivamente i cittadini nella progettazione e nella gestione del servizio.Per quanto riguarda il trattamento dei rifiuti differenziati, è fondamentale investire in tecnologie innovative che consentano il recupero di materiali di alta qualità e la produzione di energia rinnovabile. La valorizzazione della frazione organica attraverso la digestione anaerobica, ad esempio, può produrre biogas, una fonte di energia pulita, e compost di alta qualità per l’agricoltura.Parallelamente, è urgente una revisione della giustizia tariffaria, che attribuisca la responsabilità della gestione dei rifiuti a chi li produce, incentivando la riduzione e la corretta separazione. Un sistema tariffario equo e trasparente, che premi i comportamenti virtuosi e penalizzi gli sprechi, è essenziale per promuovere un cambiamento culturale duraturo.L’inerzia non è più un’opzione. La decisione referendaria è un monito, un’occasione per ripensare il nostro rapporto con i rifiuti e costruire un futuro più sostenibile per le generazioni a venire. La Regione è chiamata ad assumersi la responsabilità di guidare questo cambiamento, con coraggio, lungimiranza e un profondo senso di responsabilità nei confronti della comunità.
Referendum sull’inceneritore: un segnale per la sostenibilità valdostana
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