La Valle d’Aosta si presenta come un ecosistema economico con un potenziale inespresso, un terreno fertile per chi desidera contribuire alla sua evoluzione e beneficiarne. Lungi dal presentarsi come un’entità isolata, la regione si inserisce in un contesto nazionale complesso, evidenziando punti di forza unici e sfide comuni ad altre realtà territoriali. Il dibattito, spesso centrato sulle criticità percepite, rischia di offuscare la visione di un futuro proattivo e costruttivo. È imperativo, quindi, trasformare la lamentela in azione, il lamento in strategia.Il recente studio “Capire per crescere”, elaborato dal centro studi Tagliacarne, offre un’istantanea preziosa sullo stato di salute delle imprese valdostane. Analizzando i dati, emerge un quadro che non dipinge un scenario apocalittico, bensì uno in cui la crescita è frenata da fattori strutturali e da una narrazione auto-limitante. La disponibilità di finanziamenti agevolati, come l’accesso a mutui a tassi favorevoli, rappresenta un asset strategico che dovrebbe essere ampiamente comunicato e valorizzato.L’attrattività del territorio non si conquista con proclami, ma con fatti concreti. Occorre co-progettare un percorso di sviluppo che coinvolga attivamente tutti gli stakeholder: imprese, istituzioni, università e associazioni di categoria. La creazione di un “vademecum” dedicato alle opportunità regionali per i professionisti desiderosi di trasferirsi non è sufficiente; è necessario affiancare un programma di mentorship e di supporto all’insediamento, volto a facilitare l’integrazione e a mitigare le barriere burocratiche e culturali.La Valle d’Aosta deve proiettare un’immagine di regione dinamica e orientata al futuro, capace di attrarre talenti e capitali. Questo implica un investimento mirato nella ricerca e nell’innovazione, con particolare attenzione ai settori ad alto potenziale di crescita, come il turismo sostenibile, le energie rinnovabili e l’economia digitale. L’innovazione non riguarda solo la tecnologia, ma anche i modelli di business, l’organizzazione del lavoro e la governance. La sfida cruciale è quella di passare da una cultura del lamento a una cultura dell’opportunità, promuovendo un racconto positivo e costruttivo del territorio, basato sui risultati ottenuti e sulle prospettive di crescita. Non si tratta di negare le difficoltà, ma di affrontarle con spirito di iniziativa e di collaborazione, trasformando le criticità in leve per l’innovazione e lo sviluppo. La Valle d’Aosta ha le potenzialità per diventare un polo di eccellenza, un laboratorio di sperimentazione di nuove forme di sviluppo territoriale, a condizione che si sappia liberare dalle catene dell’auto-compassione e abbracciare con coraggio il futuro.
Valle d’Aosta: Potenzialità inespresse e sfida al cambiamento.
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