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Valle d’Aosta: Inizia la Legislatura tra Tensioni e Negoziati

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Con la formalizzazione dell’eleggibilità e il solenne giuramento dei trentacinque consiglieri regionali neoeletti, si inaugura ufficialmente la diciassettesima legislatura del Consiglio Valle d’Aosta.
Un momento istituzionale segnato da un’insolita dinamica: l’avvio dei lavori è stato affidato al consigliere più anziano per età, Mauro Baccega (Forza Italia), affiancato dal più giovane, Leonardo Lotto (Autonomisti di Centro), che ne assume il ruolo di segretario.

Questa configurazione, apparentemente ordinaria, prelude a una fase di negoziati complessi e potenzialmente destabilizzanti per il futuro assetto politico regionale.

Immediatamente dopo la convalida degli adempimenti preliminari, la seduta è stata interrotta, in un contesto di tensione palpabile.
L’uscita consensuale, quasi sincronizzata, dei consiglieri eletti appartenenti a Union Valdotaine e Autonomisti di Centro, in corrispondenza della designazione del Presidente dell’Assemblea, ha determinato una situazione di carenza di quorum, rendendo impossibile la prosecuzione dei lavori.

Questo gesto, interpretato come una forma di protesta o una tattica negoziale, evidenzia le divergenze profonde che attraversano il panorama politico valdostano.
La convocazione di una nuova seduta, prevista nelle prossime settimane, è cruciale per l’elezione del Presidente del Consiglio, del Presidente della Regione e della composizione della Giunta regionale.
L’esito di questa tornata decisiva dipenderà dall’esito di complesse trattative in corso, che vedono coinvolte le diverse forze politiche: l’Union Valdotaine, gli Autonomisti di Centro, le componenti di centrodestra e il Partito Democratico.

La ricerca di un’intesa, capace di garantire una governabilità stabile e condivisa, si preannuncia ardua, data la frammentazione del quadro politico e la molteplicità delle istanze in campo.

I trentacinque consiglieri eletti, espressione di un elettorato variegato e attento alle problematiche locali, rappresentano un mosaico di competenze e sensibilità.
Tra questi, spiccano le figure di Renzo Testolin, Speranza Girod, Luigi Bertschy, Davide Sapinet, Giulio Grosjacques, Loredana Petey, Erik Lavevaz, Josette Borre, Laurent Vierin, Corrado Jordan, Aurelio Marguerettaz, Michel Martinet e Cristina Machet (Union Valdotaine); Marco Carrel, Leonardo Lotto, Carlo Marzi, Luisa Trione, Stefano Aggravi, Marco Vierin (Autonomisti di Centro); Jean-Pierre Guichardaz, Fulvio Centoz, Clotilde Forcellati (Pd-Federalisti progressisti); Chiara Minelli, Eugenio Torrione (Avs-Rete civica); Massimo Lattanzi, Alberto Zucchi, Massimiliano Tuccari, Aldo Domanico (Fratelli d’Italia); Marco Sorbara, Mauro Baccega, Eleonora Baccini, Pierluigi Marquis (Forza Italia-La Renaissance); Andrea Manfrin, Corrado Bellora, Simone Perron (Lega Vda).

A complicare ulteriormente il quadro, si aggiunge la contestazione legale presentata da Avs-Rete civica al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), riguardante la delicata questione dell’attribuzione del sedicesimo seggio, assegnato all’Union Valdotaine, una decisione contestata e che potrebbe avere ripercussioni significative sull’equilibrio politico regionale.

Il futuro della Valle d’Aosta si dipana ora tra incertezze, negoziazioni e potenziali contenziosi giudiziari.

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