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Zona Franca in Valle d’Aosta: promessa o realtà?

L’idea di una zona franca in Valle d’Aosta si configura come un tema ciclico, un cavallo di battaglia che rifulge ad ogni tornata elettorale valdostana.
Questa ricorrenza non è casuale: incarna un desiderio di autonomia, di crescita economica e di rivitalizzazione di un territorio che, pur ricco di potenzialità, si trova spesso a navigare in acque economiche complesse.
Rassemblement Valdôtain, come altri soggetti politici, ha storicamente sostenuto questa prospettiva, riconoscendone il potenziale strategico per la regione.

Tuttavia, la retorica della zona franca rischia di confondersi con la sostanza.

La differenza cruciale risiede nella capacità di tradurre le promesse in azioni concrete, supportate da una solida base giuridica e da una pianificazione finanziaria accurata.

Il rischio è quello di generare aspettative irrealistiche, alimentando un circolo vizioso di delusione e disillusione.
Recentemente, la ripresa mediatica di una proposta di legge di Fratelli d’Italia, presentata alla Camera per l’istituzione della zona franca valdostana, ha riacceso il dibattito.
Tuttavia, un’analisi più approfondita rivela che si tratta di un’iniziativa datata, attualmente in attesa di discussione in Commissione e priva di elementi sostanzialmente innovativi rispetto alle disposizioni già previste dall’articolo 14 dello Statuto speciale.

Il nodo cruciale non risiede quindi nella necessità di reinventare il concetto di zona franca, bensì nell’implementazione effettiva di quanto già contemplato dallo Statuto.

L’approccio non deve essere quello di un confronto ideologico, ma di una pragmatica attuazione delle normative esistenti.

È imperativo superare una visione dello Stato come strumento di potere, da manovrare a fini politici, e orientarsi verso un rapporto paritario, basato sulla collaborazione leale.

Il modello della “politica dei rubinetti”, che regola i flussi economici in funzione di interessi di partito, deve essere relegato al passato.
L’effettivo valore di una proposta di legge, al di là della sua risonanza mediatica, si misura nella sua capacità di generare risultati tangibili.

La priorità deve essere rivolta a un’azione determinata da parte del Governo regionale, affiancata da una reale apertura del Governo nazionale a un dialogo costruttivo.
Solo in questo modo la zona franca potrà trascendere il ruolo di mera promessa elettorale, diventando uno strumento moderno e efficace per promuovere la competitività delle imprese valdostane e migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini.
La sfida non è un nuovo dibattito, ma un’azione decisa per concretizzare un’opportunità strategica per la Valle d’Aosta.

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