Liliana Bocchi, universalmente riconosciuta come “Mabel”, incarna una figura paradigmatica nello sport italiano, trascendendo il ruolo di icona cestistica per divenire simbolo di resilienza, talento e versatilità.
La sua scomparsa, avvenuta all’età di 72 anni nella sua residenza calabrese, lascia un vuoto incolmabile nel panorama sportivo e culturale nazionale.
La sua carriera cestistica, iniziata precocemente nel 1968 con l’Ambiente Avellino, fu un’ascesa fulminante.
La sua immediatezza e capacità di leadership furono evidenti fin da subito, culminando in una rapida promozione in Serie A.
Il trasferimento al GEAS Sesto San Giovanni nel 1969 segnò l’inizio di un’era d’oro per la pallacanestro femminile italiana.
Con il GEAS, Mabel non si limitò a conquistare otto scudetti in nove stagioni, ma infranse barriere e stabilì standard di eccellenza che avrebbero ispirato generazioni successive.
La vittoria dell’edizione 1978 della Coppa d’Europa (l’attuale Eurolega femminile) rappresenta un momento storico.
Il GEAS, guidato da Mabel, fu la prima squadra italiana, in assoluto, a sollevare un trofeo continentale, un risultato che ha ridefinito il ruolo e il potenziale del basket femminile italiano a livello internazionale.
Il suo contributo alla nazionale italiana fu altrettanto significativo.
In 113 presenze e 1058 punti realizzati, Mabel ha incarnato lo spirito combattivo e la determinazione che hanno contraddistinto le sue prestazioni.
La medaglia di bronzo conquistata al Campionato Europeo del 1974 a Cagliari e il quarto posto al Mondiale del 1975 in Colombia, dove si distinse come capocannoniere e miglior giocatrice del torneo, testimoniano il suo impatto cruciale.
Quel Mondiale non fu solo un traguardo sportivo, ma un’occasione per proiettare l’immagine del basket femminile italiano sulla scena mondiale.
La carriera di Mabel Bocchi non si è esaurita sul parquet.
La sua intelligenza, la sua capacità comunicativa e la sua profonda conoscenza dello sport l’hanno portata a reinventarsi come giornalista di spicco.
Attiva sia in televisione, con collaborazioni alla Domenica Sportiva, sia nella stampa, scrivendo per il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport, ha offerto analisi acute e commenti appassionati, contribuendo a elevare il dibattito sportivo italiano.
La sua incursione nel mondo della politica e il suo ruolo di “sindacalista” sportiva dimostrano un impegno civico e una sensibilità sociale che l’hanno resa una figura di riferimento per molti.
Nel 2007, Mabel Bocchi è stata la prima giocatrice ad essere insignita dell’Italia Basket Hall of Fame, un riconoscimento che celebra non solo i suoi successi sportivi, ma anche il suo contributo alla crescita e alla diffusione del basket femminile in Italia.
La sua eredità è immensa e continuerà a ispirare atleti e appassionati per le generazioni a venire, testimoniando il potere dello sport come strumento di cambiamento e di crescita personale.





