La Marina Militare Italiana, pilastro fondamentale della sicurezza nazionale e proiezione strategica del Paese, si trova ad affrontare una crisi profonda e latente, alimentata da una persistente disarmonia tra le esigenze operative e le risorse umane a disposizione.
Un gap operativo che si traduce in una carenza di personale di circa 9.000 unità rispetto al fabbisogno ottimale, con conseguenze dirette sulla capacità di risposta e sulla tenuta del comparto.
L’intensità delle missioni, sempre più frequenti e complesse, spesso protratte per archi temporali superiori ai sei mesi in contesti geografici remoti e insidiosi, impone al personale militare un impegno straordinario che erode progressivamente la loro resilienza.
Questo scenario si traduce in un ciclo di imbarchi ripetuti, mobilità continue e inevitabili sacrifici familiari, particolarmente gravosi per chi, come i militari, ha responsabilità di lungo termine e spesso, di età non avanzata.
L’assenza di una rotazione efficace e di protocolli di recupero psicofisico mirati non solo compromette la salute individuale dei militari, ma mina la coesione e l’efficacia dell’intera forza armata.
Come evidenziato dal Segretario Generale del sindacato militare SIM Marina Warner Greco, in seguito all’incontro con i ministri Giorgetti, Piantedosi, Zangrillo e il sottosegretario alla difesa Perego, questa situazione genera un senso di abbandono istituzionale, alimentato anche dall’impiego, dopo lunghi periodi di navigazione, in attività di carattere meramente esecutivo, che sminuiscono la professionalità e frustrano le aspirazioni di carriera.
La percezione di questa disparità si manifesta in un aumento dei congedi anticipati, nel deflusso di personale verso altre amministrazioni e, soprattutto, in un crollo preoccupante delle nuove adesioni.
I giovani, attratti da prospettive più chiare e gratificanti, scelgono di non intraprendere la carriera militare, privando la Marina di energie fresche e competenze specialistiche.
Per affrontare questa emergenza, SIM Marina ha presentato una proposta legislativa inedita, mirata a tutelare e valorizzare il personale della Marina Militare.
La proposta include l’istituzione di indennità di trasferta adeguate, un investimento mirato all’ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture logistiche – spesso inadeguate a supportare le attività operative – e un aumento delle risorse destinate a supporto del personale a terra.
Si richiede inoltre un riconoscimento economico tangibile per l’acquisizione di brevetti e specializzazioni, incentivando l’aggiornamento continuo e l’eccellenza professionale.
Particolarmente significativa è la richiesta di introdurre una retribuzione di navigazione, direttamente proporzionale alla durata dell’impegno operativo, un riconoscimento concreto del sacrificio e della dedizione del personale.
Un miglioramento delle condizioni economiche complessive per il personale volontario, spesso penalizzato da stipendi relativamente modesti rispetto all’impegno richiesto, sarebbe un segnale di apprezzamento fondamentale per la loro motivazione e fedeltà.
SIM Marina è consapevole che la soluzione di questa crisi complessa richiede un impegno congiunto e una collaborazione istituzionale profonda e costruttiva.
La capacità della Marina Militare di adempiere ai suoi compiti fondamentali, vitali per la sicurezza e gli interessi nazionali, è messa a rischio, e una risposta tempestiva e risolutiva è imprescindibile.
Il futuro della Marina Militare e, in definitiva, la sicurezza del Paese, dipendono dalla capacità di ascoltare le istanze del personale e di tradurle in azioni concrete e durature.







