Jago a Napoli: Natura Morta, un’opera tra Caravaggio e spiritualità.

Nel cuore pulsante della Sanità, il Museo Jago celebra un’aggiunta significativa al suo patrimonio artistico: “Natura Morta”, un’installazione scultorea che si rivela al pubblico con una solennità palpabile.

L’opera, concepita dal rinomato scultore ciociaro, giunge a Napoli dopo un periodo di esposizione presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, un dialogo silenzioso e suggestivo collocandola di fronte al capolavoro caravaggesco, “Canestra di Frutta”.

La prossimità a un’icona della pittura barocca, un’ode alla transitorietà e alla bellezza decadente della natura, pare suggerire una riflessione sul potere, la violenza e la loro inevitabile metamorfosi.
L’installazione, stimata a 12 milioni di dollari, trova la sua dimora nella chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi, un luogo intriso di storia e spiritualità che accoglie un collezionismo di sculture di pregio, tra cui la commovente “Pietà”, l’introspezione di “Narciso”, la sofferenza di “Aiace” e la tragica prescienza di “Cassandra”.
“È qui, in questo luogo, che ho veramente compreso l’essenza della scultura,” ha affermato Jago, sottolineando l’importanza del contesto e dell’ambiente nel processo creativo.
“Quest’opera, a mio avviso, incarna la liberazione dell’artista, la sua capacità di trascendere le convenzioni e di esprimere una visione personale e complessa.
“L’opera non si presta a interpretazioni univoche; l’artista esorta lo spettatore a proiettare le proprie emozioni e la propria sensibilità nell’osservazione.
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha espresso la sua profonda emozione per l’arrivo di quest’opera a Napoli, descrivendo l’esperienza come un’iniezione di energia e speranza per il futuro.
“Ogni volta che visitiamo questo luogo, ci troviamo di fronte a una sorpresa che illumina il nostro spirito,” ha dichiarato, sottolineando l’importanza dell’arte come catalizzatore di emozioni positive e come motore di rinnovamento culturale.

L’accoglienza calorosa riservata a Jago sottolinea l’apertura di Napoli all’innovazione artistica e il suo desiderio di affermarsi come un centro culturale di primaria importanza.

La “Natura Morta” non è solo un’aggiunta al patrimonio artistico napoletano, ma un simbolo del suo spirito resiliente e della sua capacità di accogliere e trasformare le sfide in opportunità di crescita.

L’opera, con la sua potente simbologia, invita a una riflessione più ampia sulla condizione umana, sul rapporto tra bellezza e distruzione, e sul ruolo dell’artista come testimone e interprete del suo tempo.

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