L’eredità di un governato: visione, resilienza e futuro per l’Alto AdigeIl percorso di Arno Kompatscher alla guida della Provincia autonoma di Bolzano si appresta al suo atto finale, un tratto cruciale paragonabile agli ultimi, impegnativi chilometri di una maratona.
Lungi dall’essere un semplice epilogo, questi tre anni rappresentano un’opportunità per consolidare i progressi compiuti e affrontare le sfide emergenti con una prospettiva orientata all’equità sociale e all’inclusione, valori che hanno contraddistinto il suo mandato.
La memoria degli anni segnati dalla pandemia, con la loro imprevedibilità e le loro sconvolgenti trasformazioni, sottolinea l’importanza di affrontare il futuro con cautela e determinazione.
La riforma dell’Autonomia costituisce un pilastro centrale di questa visione.
L’iter parlamentare, culminato con un ampio consenso alla Camera, si appresta ora a proseguire al Senato e successivamente a Vienna, sottolineando il legame imprescindibile dell’Alto Adige con il contesto europeo.
Il prossimo 2026 segnerà l’ottantesimo anniversario dell’Accordo di Parigi, un momento storico che celebra il passaggio dell’Alto Adige all’Italia, e Kompatscher auspica che, in quella stessa data, la riforma dell’Autonomia sia divenuta realtà, un traguardo che incarna l’aspirazione a una maggiore autonomia gestionale e finanziaria.
La “Giunta Kompatscher ter” si concentrerà su temi cruciali per il benessere della comunità.
La sfida del caro vita, in particolare, sarà affrontata con strumenti concreti, incentivando la costruzione di alloggi accessibili e contrastando il fenomeno del turismo residenziale incontrollato, con un rafforzamento dei controlli sugli immobili convenzionati.
Parallelamente, si continuerà a sostenere i datori di lavoro virtuosi, premiando l’impegno verso il miglioramento delle condizioni lavorative e un adeguato allineamento degli stipendi all’inflazione.
Riguardo alla complessa trattativa per il rinnovo del contratto degli insegnanti, una questione che ha generato notevoli tensioni, si è annunciato un ritorno al tavolo delle trattative, incoraggiato da segnali positivi provenienti dal mondo scolastico, con l’obiettivo di trovare soluzioni condivise e durature.
I Giochi Olimpici Invernali del 2026 si configurano non solo come un evento sportivo di prestigio, ma anche come una vetrina per il modello di convivenza pacifica che caratterizza l’Alto Adige, un’occasione per presentare al mondo i valori di integrazione e collaborazione che ne fanno un territorio unico.
Le domande dei giornalisti hanno toccato anche la questione del presunto “disagio degli italiani” in Alto Adige.
Kompatscher ha risposto precisando che la situazione è stabile, sottolineando la necessità di un impegno continuo per garantire che tutti i cittadini si sentano parte integrante della comunità.
Per quanto riguarda il fenomeno della “fuga dei cervelli”, un tema che desta preoccupazione, il governatore ha invitato alla prudenza, spiegando che il saldo negativo di 800 persone all’anno è in parte dovuto alle offerte di lavoro allettanti che si presentano direttamente nei luoghi di studio all’estero, un fattore che complessa il ritorno dei giovani talenti.
Il futuro, dunque, si presenta come un intreccio di sfide e opportunità, e il percorso di Kompatscher si appresta a consegnare all’Alto Adige un’eredità costruita sulla visione, la resilienza e l’impegno costante per il bene comune.








