Nel panorama finanziario toscano del 2024, emerge un quadro complesso riguardo ai proventi derivanti dalla lotta all’evasione fiscale e alla loro redistribuzione a livello comunale.
Nonostante l’iniziativa di incentivare la segnalazione di irregolarità al Fisco, solo un numero limitato di Comuni – appena diciassette su un totale di 273 – hanno beneficiato di tali introiti, ammontanti a 300.454 euro che saranno erogati nel 2025.
Questo importo, sebbene rappresenti un incremento del 9% rispetto all’anno precedente, segna un brusco declino se confrontato con il 2022, anno in cui ben 21 Comuni avevano incassato un totale di 565.543 euro.
I dati, elaborati dal Centro Studi Enti Locali, collocano la Toscana al quarto posto a livello nazionale per l’accesso a questi fondi, superata solo da Lombardia, Liguria ed Emilia-Romagna, regioni che hanno manifestato un maggiore dinamismo in termini di segnalazioni e recuperi fiscali.
La situazione riflette una tendenza generalizzata di calo a livello nazionale, suggerendo potenziali criticità nell’efficacia degli strumenti di incentivazione attuali e nella volontà dei Comuni di impegnarsi attivamente in questa forma di controllo fiscale.
Tra le città toscane, Prato si distingue con un beneficio di 170.122 euro nel 2025, posizionandosi al terzo posto a livello nazionale, mentre Firenze incassa 105.628 euro, occupando la quinta posizione.
L’attuale meccanismo di ripartizione prevede che i Comuni ricevano il 50% dei proventi derivanti dalle segnalazioni, una percentuale che, a quanto pare, si rivela insufficiente a stimolare un impegno più ampio e capillare.
Si discute quindi la possibilità di introdurre una riforma significativa, incrementando la quota destinata ai Comuni al 100%.
Tale intervento legislativo, se approvato, mirerebbe a rafforzare l’incentivo alla segnalazione, potenzialmente attivando una rete di controllo più estesa e capillare sul territorio, in grado di recuperare risorse significative per le casse comunali e, di conseguenza, di finanziare servizi pubblici essenziali.
L’aumento dell’incentivo potrebbe inoltre incoraggiare una maggiore collaborazione tra i Comuni e l’Amministrazione Finanziaria, creando un sistema virtuoso di contrasto all’evasione e di redistribuzione delle risorse, con benefici tangibili per l’intera comunità.
La sfida, ora, è comprendere le ragioni del calo delle segnalazioni e implementare soluzioni efficaci per rilanciare l’iniziativa, sfruttando appieno il potenziale dei Comuni nella lotta alla criminalità fiscale.






