Nella quiete notturna di Morozzo, nel Cuneese, una sofisticata operazione criminosa ha interrotto la routine, culminando in un recupero rapido e inaspettato da parte delle forze dell’ordine.
L’attacco, perpetrato contro lo sportello automatico della BCC Pianfei e Rocca de’ Baldi, ha rivelato l’evoluzione delle tecniche di furto predatorio, adattate a sfruttare le vulnerabilità strutturali degli istituti finanziari.
L’azione, avvenuta intorno all’una meno un quarto, ha visto l’impiego della tecnica denominata “marmotta”, un metodo ingegnoso che consiste nell’utilizzo di un veicolo per esercitare una forza distruttiva mirata, consentendo ai malviventi di compromettere l’integrità dello sportello e sottrarre il contenuto in contanti.
Il valore della refurtiva, quantificata in circa dodicimila euro, testimonia la pianificazione e la determinazione dei responsabili.
La rapidità e l’efficacia dell’intervento dei Carabinieri di Cavour, provincia di Torino, hanno permesso il recupero completo del bottino in meno di un’ora, presso una filiale Bper.
Questo risultato, frutto di un’indagine lampo e di una precisa capacità di tracciamento, evidenzia la crescente professionalità delle forze dell’ordine nel contrasto a questo tipo di crimini.
Le indagini in corso suggeriscono che l’azione di Morozzo potrebbe essere parte di un piano più ampio, con i malviventi coinvolti in ulteriori tentativi di furto.
Si presume che, a bordo di un veicolo SUV, i criminali si siano allontanati dalla scena del crimine con l’intenzione di colpire un secondo bancomat.
Tuttavia, l’allarme scattato e l’imminente arrivo delle forze dell’ordine li hanno costretti a desistere, abbandonando il secondo obiettivo e scomparendo.
Questo episodio solleva interrogativi sulla sicurezza degli istituti bancari e sull’efficacia dei sistemi di protezione dei bancomat.
La tecnica della “marmotta”, sempre più diffusa, richiede un’analisi approfondita delle vulnerabilità strutturali e l’implementazione di contromisure innovative, che includano sistemi di allarme più sofisticati, rinforzi strutturali e una maggiore sorveglianza.
L’incidente di Morozzo rappresenta un campanello d’allarme per le banche e le forze dell’ordine, che dovranno intensificare la collaborazione per prevenire e contrastare efficacemente questo tipo di crimini sempre più audaci e tecnologicamente avanzati.







