giovedì 9 Ottobre 2025
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Cagliari

Nuovo sopralluogo sul caso Pinna: i Ris verificano la versione di Ragnedda.

L’indagine sulla tragica scomparsa di Cinzia Pinna, la giovane donna trovata senza vita nella tenuta di Conca Entosa, in Gallura, prosegue con un’intensità crescente, scandita da nuove perizie e approfondimenti investigativi.

I carabinieri del Ris di Cagliari, esperti in scene del crimine, hanno recentemente completato un nuovo sopralluogo nella proprietà di Emanuele Ragnedda, l’imprenditore vitivinicolo 41enne attualmente indagato per l’omicidio.
Questo ritorno sul luogo del delitto, avvenuto nella notte tra l’11 e il 12 settembre, non è una semplice formalità, ma un’operazione volta a validare, o smentire, la versione dei fatti fornita dall’indagato.

Le operazioni si concentrano sulla verifica della coerenza tra le dichiarazioni di Ragnedda e le evidenze materiali rinvenute.
L’obiettivo primario è cristallizzare le prove già in possesso della Procura di Tempio Pausania, guidata dal procuratore facente funzioni Marco Meloni, e, allo stesso tempo, escludere o confermare eventuali incongruenze che potrebbero suggerire una ricostruzione diversa da quella presentata dall’imprenditore.

Si tratta di un delicato gioco di contrapposizione: l’accusa cerca di costruire un quadro coerente e inoppugnabile, mentre la difesa tenterà di presentare una narrazione alternativa.
La complessità del caso richiede un approccio multidisciplinare e una meticolosa analisi di ogni dettaglio.
I Ris, con le loro competenze specialistiche, operano in sinergia con i carabinieri del Reparto Investigativo, coordinati dalla Procura, che perseguono un’indagine ampia e approfondita.
L’attenzione si estende oltre la tenuta di Conca Entosa, abbracciando anche altri elementi cruciali per la ricostruzione della vicenda.

Un aspetto significativo dell’indagine riguarda lo yacht di lusso, il “Nikitai”, di proprietà della famiglia Ragnedda.

Domani, alle ore 14, è previsto un nuovo sopralluogo a bordo dell’imbarcazione, attualmente sotto sequestro nel porticciolo turistico di Cannigione.

L’operazione mira a individuare tracce o elementi che possano fornire ulteriori indizi utili per dirimere le zone d’ombra e gettare luce sulle circostanze che hanno portato alla morte di Cinzia Pinna.
L’ispezione dell’yacht, un bene di lusso simbolo della posizione economica della famiglia Ragnedda, sottolinea l’importanza di esaminare ogni aspetto della loro vita e delle loro abitudini per ricostruire il quadro completo della vicenda.
La ricerca di prove a bordo del Nikitai potrebbe rivelare dettagli inaspettati, contribuendo a svelare la verità dietro questo tragico evento.

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