martedì 7 Ottobre 2025
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Perizia cinematografica per chiarire la scomparsa di Ramy Elgaml

La Procura di Milano, nell’ambito delle complesse indagini sulla tragica scomparsa di Ramy Elgaml, avvenuta il 24 novembre 2024, ha formulato una richiesta al Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) di disporre una perizia cinematografica.

Questo strumento innovativo, nell’ambito di un incidente probatorio, mira a fornire una ricostruzione accurata e dettagliata delle dinamiche che hanno portato alla morte del giovane.
La decisione si configura come un’evoluzione procedurale successiva alla conclusione delle indagini preliminari, durante le quali erano stati individuati come indagati sia Fares Bouzidi, l’amico alla guida dello scooter, sia un carabiniere, responsabile dell’auto di copertura in servizio.

La necessità di ricorrere a una perizia cinematografica emerge da una situazione di impasse scientifica.
I pareri dei consulenti tecnici della Procura, esaminando le prove e le testimonianze, si sono rivelati divergenti su punti cruciali della ricostruzione, generando un quadro frammentario e insufficiente per formulare una valutazione definitiva e univoca delle responsabilità.

Questo disaccordo non riguarda aspetti marginali, bensì elementi fondamentali che influenzano la determinazione della causalità e la quantificazione del contributo di ciascun soggetto alle dinamiche fatali.
La perizia cinematografica, tecnicamente definibile come “ricostruzione virtuale”, si propone di superare i limiti delle tradizionali perizie basate sull’analisi di fotografie, rilievi e simulazioni statiche.
Attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate di modellazione 3D, riprese aeree con droni, software di simulazione fisica e ricostruzione digitale, si intende creare una rappresentazione dinamica e interattiva dell’incidente.
Questo consentirà non solo di visualizzare gli eventi in modo più chiaro e intuitivo, ma anche di sottoporre a verifica le ipotesi e le ricostruzioni alternative proposte dalle parti in causa.
L’iniziativa della Procura riflette una crescente consapevolezza dell’importanza di integrare metodologie scientifiche sofisticate nelle indagini relative a incidenti complessi, soprattutto quando la ricostruzione dei fatti si presenta particolarmente problematica.

L’utilizzo di una perizia cinematografica non solo potrebbe contribuire a dissipare i dubbi residui e a chiarire le responsabilità, ma anche a migliorare la comprensione dei fattori che hanno portato alla tragedia, con l’obiettivo di prevenire simili eventi in futuro.
La decisione sottolinea l’impegno delle autorità giudiziarie nel perseguire la verità e nel garantire una giustizia accurata e trasparente, in un contesto emotivamente delicato e di forte impatto sociale.
La ricostruzione virtuale, in questo caso, si configura come uno strumento cruciale per disporre di prove solide e inequivocabili, al di là delle interpretazioni contrastanti.

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