mercoledì 17 Dicembre 2025

Piano Sanitario Regionale: Tra Critiche, Revisioni e Sfide Future

Il Piano Socio-Sanitario Regionale 2025-2030, presentato dall’Assessore Riboldi, si configura come un documento ancora in fase di definizione, oggetto di vivaci contrasti e proposte di revisione da parte delle opposizioni.

Nonostante le critiche, si registra un fronte comune nell’obiettivo di migliorare e affinare il documento, attraverso un iter di emendamenti che riflette una pluralità di sensibilità e priorità.

Le osservazioni di Daniele Valle (PD), vicepresidente della commissione Sanità, evidenziano come i contributi esterni, raccolti in un intenso periodo di consultazioni, abbiano messo in luce lacune e aree di incompletezza originarie.

Questo processo di revisione ha permesso alla società civile di analizzare il piano e prepararsi a valutare l’effettiva adozione delle proposte avanzate.
Una critica ricorrente, sollevata anche da Gianna Pentenero (PD), riguarda l’assenza di una chiara allocazione delle risorse finanziarie necessarie per realizzare gli obiettivi programmatici delineati, ponendo un interrogativo cruciale sulla sostenibilità del piano stesso.
Sarah Disabato (M5S) contesta la gestione “alla giornata” del tema sanitario da parte dell’amministrazione regionale, sottolineando come problematiche strutturali quali il controllo dell’intramoenia e la sicurezza nei luoghi di lavoro permangano irrisolte.

Vittoria Nallo (Stati Uniti d’Europa per il Piemonte) aggiunge che il documento appare carente nell’individuazione di indicatori misurabili per valutare i progressi nel tempo, un elemento imprescindibile per la trasparenza e l’accountability del piano.

Nonostante le critiche, emergono anche aspetti positivi.
L’introduzione della sanità transfrontaliera, l’attenzione verso le persone senza fissa dimora e l’ampliamento degli screening neonatali rappresentano segnali di un’evoluzione sensibile.
Alice Ravinale (capogruppo Avs) evidenzia un progresso, seppur limitato, nell’ambito della salute mentale, mentre l’autosufficienza resta un’area di profonda carenza.

Il piano riconosce l’importanza dei caregiver, ma si rivela carente nell’offrire risposte concrete a loro supporto.

Le opposizioni insistono sulla necessità di rafforzare la medicina territoriale, fronteggiare la carenza di professionisti nelle case di comunità, e dedicare maggiore attenzione alla medicina penitenziaria, di genere, alle dipendenze e al cosiddetto “lavoro povero”, un fenomeno spesso invisibile ma con impatti significativi sulla salute dei lavoratori.
Parallelamente, la Commissione Sanità ha approvato emendamenti del gruppo Fdi volti a valorizzare il ruolo strategico delle scuole e delle associazioni di volontariato nelle campagne di sensibilizzazione sulla donazione, riconosciuti come punti di riferimento imprescindibili per la comunità.

Durante le audizioni, Paola Ferrari, garante degli anziani di Alessandria, ha sollecitato una sanità più umana, attenta alle fragilità, vicina agli anziani e orientata all’assistenza domiciliare integrata, rimarcando l’importanza del ruolo dei caregiver e la necessità di una risposta più adeguata ai bisogni espressi.
Il dibattito aperto riflette la complessità del sistema sanitario regionale e la sfida di costruire un piano socio-sanitario che sia realmente inclusivo, sostenibile e orientato al benessere di tutti i cittadini.

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