Il sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, si appresta a partecipare al significativo vertice dei sindaci contro l’antisemitismo del 2025, un appuntamento cruciale che si svolgerà a Parigi il 19 e il 20 novembre.
L’invito, prestigioso e di forte valenza politica, perviene direttamente dal Congresso Ebraico Europeo (Ejc), pilastro rappresentativo di quaranta comunità ebraiche nazionali sparse per il continente europeo, e include l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei), voce autorevole per l’Italia, e la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, promotrice dell’iniziativa.
Il vertice, che vedrà la partecipazione di quattro sindaci italiani, si configura come un forum di confronto tra leader politici locali, figure accademiche di spicco e attori chiave della società civile.
L’obiettivo primario è l’analisi approfondita e la formulazione di strategie concrete per contrastare la preoccupante ondata di antisemitismo e l’ascesa di ideologie estremiste alimentate dall’odio, fenomeni che si manifestano con sempre maggiore insistenza a livello locale.
Si tratta di una sfida che interpella direttamente le amministrazioni comunali, chiamate a ripensare le politiche urbane in ottica di inclusione e di contrasto a ogni forma di discriminazione.
Silvetti ha espresso il suo onore nel rappresentare Ancona e l’Italia in questo contesto europeo, sottolineando l’importanza di un impegno costante e condiviso.
La lotta contro l’antisemitismo, come contro ogni espressione di intolleranza, non può che trovare la sua origine e la sua forza nelle città, luoghi di convivenza quotidiana e di formazione dei valori.
In qualità di vicepresidente vicario nazionale dell’ANCI, Silvetti si impegna a rafforzare la rete di città che si battono per la promozione della tolleranza e del rispetto reciproco.
L’impegno, come afferma il sindaco, si traduce in azioni concrete all’interno della comunità: promozione dell’educazione civica nelle scuole, sensibilizzazione attraverso iniziative culturali e sociali, e un costante dialogo con le realtà locali.
La partecipazione al vertice europeo rappresenta un’opportunità imperdibile per condividere esperienze, identificare buone pratiche e rinnovare l’impegno a preservare la memoria storica, baluardo contro la ripetizione di errori del passato.
La memoria storica, infatti, non è solo un esercizio mnemonico, ma un potente strumento educativo per costruire un futuro fondato sui principi di democrazia, giustizia e rispetto dei diritti umani.
Il vertice si pone quindi come un momento di riflessione e di azione, per un’Europa basata sull’empatica della memoria e di valori di apertura e convivenza.








