domenica 21 Dicembre 2025

Tragico Incidente ad Asti: Giovane Vita Spezzata, Indagini in Corso

La comunità di Montegrosso d’Asti è stata scossa da una tragedia che ha inghiottito una giovane vita, Matilde Baldi, di soli vent’anni, spegnendosi tragicamente dopo una settimana di lotta contro le conseguenze di un violento impatto stradale.

L’incidente, verificatosi il 11 dicembre lungo l’autostrada A33 Asti-Cuneo, ha coinvolto una Fiat 500, guidata dalla madre Elvia Pia, e una Porsche 911 GT3 con targa tedesca.

La dinamica, al momento in fase di ricostruzione, lascia presagire uno scenario drammatico, che va ben oltre la semplice colpa stradale.

La madre, ricoverata con ferite al volto e trauma fisico, è fuori pericolo, ma il destino di Matilde è stato segnato fin da subito.
Trasportata d’urgenza all’ospedale di Alessandria, la giovane ha lottato per sopravvivere fino al 16 dicembre, quando il suo cuore ha cessato di battere, lasciando un vuoto incolmabile nella sua famiglia e nella sua comunità.

Il gesto nobile dei genitori, che hanno autorizzato l’espianto degli organi, ha cercato di trasformare il dolore in un atto di speranza per altre vite.
La notizia ha generato un’onda di sgomento e cordoglio in tutto il territorio astigiano.
Colleghi del Caffè Vergnano, dove Matilde lavorava nel centro commerciale Il Borgo, e compagne di squadra della Play Asti, si sono mobilitate per farle visita in ospedale, testimoniando l’affetto e la vicinanza che la circondavano.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Asti e affidate alla Polizia Stradale di Bra, si sono immediatamente concentrate sulla ricostruzione accurata degli eventi e sull’identificazione delle responsabilità.

Dall’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza e dalle prime testimonianze, è emersa un’ipotesi inquietante: quella di una gara non autorizzata.
Secondo le prime ricostruzioni, la sera dell’incidente, la carreggiata era presidiata da almeno due vetture sportive di lusso, entrambe Porsche, che procedevano a una velocità insostenibile, ben al di sopra dei limiti imposti.
Si tratterebbe di due imprenditori astigiani, uno dei quali, a quanto pare, non è nuovo a precedenti con le forze dell’ordine.
L’impatto, secondo le stime degli inquirenti, sarebbe avvenuto a una velocità superiore ai 200 chilometri orari, una velocità letale per una Fiat 500.

L’inchiesta si concentra ora sull’accertamento delle dinamiche precise della presunta gara, sull’identificazione di tutti i partecipanti e sull’analisi delle loro responsabilità penali.

Gli inquirenti stanno vagliando ogni elemento a disposizione per ricostruire con la massima precisione possibile la sequenza degli eventi, in un contesto che solleva interrogativi profondi sulla sicurezza stradale, sull’irresponsabilità e sulla necessità di rafforzare i controlli e i deterrenti contro comportamenti pericolosi che mettono a repentaglio la vita di persone innocenti.
La ricerca della verità è un imperativo morale e legale, per onorare la memoria di Matilde e per evitare che simili tragedie si ripetano.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap