Il cortile del Rettorato dell’Università Aldo Moro di Bari è stato nuovamente teatro di un’azione di protesta, orchestrata dagli studenti di Cambiare Rotta, in coincidenza con la sessione del Senato Accademico.
L’iniziativa, che si inserisce in un percorso di mobilitazione più ampio, esprime la crescente preoccupazione di una parte della comunità studentesca per le dinamiche che investono l’ateneo.
Le richieste degli studenti non si limitano a una semplice lamentela, ma si configurano come una richiesta di profonda revisione delle politiche universitarie.
Al centro della loro battaglia vi è la richiesta urgente di un osservatorio permanente dedicato alla militarizzazione, un organismo che possa monitorare e valutare criticamente ogni forma di collaborazione con istituzioni militari e finanziamenti legati a contesti di conflitto.
Parallelamente, viene chiesto un esame rigoroso di tutti i bandi esistenti e di quelli futuri, al fine di garantire una gestione trasparente e in linea con i principi di pace e sviluppo sostenibile.
Un elemento cruciale della protesta è la denuncia delle condizioni di studio precarie, in particolare nei Dipartimenti di Scienze Politiche e di ForPsiCom, dove il sovraffollamento delle aule impedisce un apprendimento efficace e penalizza la qualità dell’offerta didattica.
Gli studenti denunciano come queste criticità siano il risultato di scelte strategiche che antepongono accordi di collaborazione esterna, spesso con implicazioni militari, rispetto al diritto fondamentale allo studio e al benessere della comunità universitaria.
La coordinatrice dell’associazione, Antonella De Renzo, sottolinea con fermezza che l’azione di protesta è motivata dalla percezione di un’istituzione che non onora pienamente il suo ruolo di promotrice di conoscenza e progresso, ma che sembra orientata a investire risorse in partnership con realtà coinvolte in conflitti armati.
In particolare, la protesta si focalizza sulla necessità di interrompere immediatamente ogni legame con lo Stato di Israele, ritenuto responsabile di politiche e azioni che gli studenti giudicano inaccettabili e contrarie ai valori di giustizia e diritti umani.
Una delegazione di studenti è stata convocata a un incontro con il Rettore, Roberto Bellotti, con l’obiettivo di portare direttamente all’attenzione della massima autorità accademica le loro istanze e di sollecitare un cambiamento di rotta.
La protesta si configura come un appello all’Università Aldo Moro affinché si faccia interprete di un modello educativo improntato alla pace, alla solidarietà e alla responsabilità sociale, ponendo al centro il diritto allo studio e la promozione di una cultura di dialogo e di rispetto dei diritti fondamentali.
L’azione di Cambiare Rotta rappresenta, quindi, un invito a riflettere sul ruolo dell’università nella società contemporanea e sulla sua capacità di contribuire a costruire un futuro più giusto e pacifico.







