La regione Puglia si presenta, attraverso il Medimex 2025 e l’iniziativa Puglia Sounds, con un’analisi inedita e approfondita del suo ecosistema musicale dal vivo. Questa prima mappatura completa, frutto di un’indagine capillare condotta tra settembre 2024 e gennaio 2025 e relativa all’attività del 2023, mira a quantificare e qualificare un patrimonio culturale diffuso, un tessuto connettivo di eventi, location e operatori che animano la regione, dal cuore urbano ai borghi più remoti.L’indagine, realizzata con il supporto della rete Live DMA, un’iniziativa europea volta a standardizzare la raccolta dati nel settore della musica dal vivo, ha coinvolto un campione significativo di 41 festival – con una partecipazione attiva attraverso questionari in 33 casi – e 19 spazi di musica dal vivo, di cui 15 hanno fornito dati completi. La collaborazione con KeepOn LIVE, l’associazione nazionale di categoria dei live club e festivals, ha arricchito l’analisi con una prospettiva specialistica.I dati rivelano una peculiare geografia del fenomeno: sebbene la natura itinerante sia prevalente (63% dei festival), i live club tendono a concentrarsi tra Bari e Lecce, evidenziando una lacuna nella provincia di Foggia. Bari si conferma il fulcro nevralgico, accogliendo quasi la metà delle 105 location censite relative ai festival. Questa concentrazione geografica solleva interrogativi sulla necessità di interventi mirati per favorire la diffusione della musica dal vivo in tutte le province.L’evento di presentazione, “Contarsi per contare”, tenutosi presso il Dipartimento Jonico dell’Università, ha visto la partecipazione di esperti di spicco come Federico Rasetti (KeepOnLIVE), Gianni Cottafavi (Regione Emilia-Romagna), Aldo Patruno (Regione Puglia) e Gianfranco Palmisano (presidente Provincia Taranto e Anci Giovani Puglia), che hanno contribuito a contestualizzare i risultati e a stimolare un dibattito costruttivo.L’analisi finanziaria dipinge un quadro complesso. I festival, nonostante il loro impatto culturale e turistico, faticano a raggiungere la sostenibilità economica, chiudendo il 2023 con un passivo complessivo di oltre 267.000 euro, con una copertura dei costi derivante dalla vendita dei biglietti pari a soli 18%. I live club, pur affrontando costi fissi più elevati, legati al personale e al mantenimento delle strutture, riescono a generare un modesto avanzo medio di circa 8.400 euro. Questa disparità evidenzia la necessità di strumenti di supporto specifici per i festival, che spesso si affidano a risorse umane e finanziarie limitate.La mappatura non è solo un esercizio di catalogazione, ma un elemento cruciale per la definizione di politiche pubbliche più mirate e sostenibili. I dati raccolti offrono una fotografia realistica del settore, permettendo alle istituzioni di comprendere meglio le dinamiche in gioco, identificare le criticità e implementare misure di sostegno adeguate, promuovendo la crescita e la vitalità del panorama musicale pugliese, preservando al contempo la sua unicità e la sua capacità di generare valore sociale ed economico per l’intera regione. Il progetto si configura quindi come un investimento strategico per il futuro della musica dal vivo in Puglia.
Musica in Puglia: mappatura inedita e sfide per il futuro
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