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lunedì 3 Novembre 2025

Bologna in mobilitazione: studenti bloccano l’Università per Gaza

A Bologna, la crescente ondata di protesta internazionale a sostegno di Gaza si concretizza in un giorno di mobilitazione studentesca e sindacale.
Mentre un corteo, organizzato dai sindacati di base, si prepara a partire da Piazza Maggiore alle 10:30, la mattinata universitaria è segnata da un significativo blocco degli accessi al Rettorato, un gesto simbolico e diretto che esprime la profonda preoccupazione degli studenti.
Le transenne erette dai collettivi Cua e Cambiare Rotta, strategicamente posizionate davanti agli ingressi delle facoltà di Giurisprudenza e Matematica in Via Zamboni, impediscono l’accesso principale, pur lasciando aperte vie alternative.

Questa azione, descritta da Cambiare Rotta in una nota, trasforma l’Università di Bologna in un palcoscenico di contestazione, con un blocco generalizzato che interrompe lezioni, ingressi e aule.

“Oggi non c’è lezione”, affermano gli studenti, sottolineando la gravità della situazione e la loro determinazione a far sentire la propria voce.
Il blocco non si limita a un’azione isolata, ma si inserisce in un contesto più ampio di impegno civile.

I collettivi studenteschi si dichiarano “equipaggio di terra” della Flotilla, un’analogia potente che li pone al fianco di coloro che si battono per la giustizia e la solidarietà internazionale.
Questa metafora rimarca la volontà di superare la distanza geografica e di partecipare attivamente a una lotta globale.
La protesta non si esaurisce con l’occupazione degli spazi universitari, ma anticipa un confronto istituzionale cruciale.
Il collettivo Cambiare Rotta sottolinea l’urgenza di tradurre le parole in azioni concrete, preannunciando un’intensificazione della pressione sulle istituzioni accademiche.
L’obiettivo primario è la ratifica, da parte dell’Ateneo, della decisione del Consiglio degli Studenti: la rottura definitiva di ogni forma di collaborazione con Israele, con l’industria militare e con il sionismo.

Per questo, una delegazione studentesca si prepara a presidio del Rettorato durante la sessione del Senato Accademico delle 11, con l’intento di sollecitare una risposta positiva alla mozione presentata e di tradurre la mobilitazione in un impegno formale e vincolante per l’istituzione.

La giornata a Bologna si configura quindi non solo come un atto di protesta, ma come un momento di svolta potenziale per il futuro delle relazioni internazionali dell’università e per l’impegno civile degli studenti.

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