domenica 10 Agosto 2025
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Bologna spegne Nettuno e Palazzo: un gesto per Gaza

In un atto di profonda commozione e in segno di ferma condanna, l’amministrazione comunale di Bologna ha annunciato la temporanea sospensione dell’illuminazione di due dei suoi simboli più iconici: la maestosa Fontana del Nettuno e le luci che adornano Palazzo d’Accursio.

Questa decisione, assunta dal sindaco Matteo Lepore, si configura come un gesto di solidarietà nei confronti della popolazione di Gaza, in risposta alle drammatiche conseguenze delle recenti operazioni militari israeliane.

L’espressione “occupazione” di Gaza, unitamente alla decisione di deportare centinaia di migliaia di abitanti, solleva preoccupazioni immediate e giustificate riguardo a una potenziale escalation di sofferenza umana, con il rischio di una catastrofe umanitaria di proporzioni incalcolabili.

Il silenzio, in un contesto di tale gravità, sarebbe non solo irresponsabile ma anche moralmente inaccettabile.

Questo atto simbolico, che coinvolge un patrimonio culturale e artistico di inestimabile valore, non è un mero gesto di protesta isolato.

Si inserisce in un più ampio movimento globale, un grido collettivo che reclama giustizia e un immediato cessate il fuoco.
Bologna, con la sua storia di impegno sociale e di accoglienza, intende dare voce a chi è privato del proprio diritto alla dignità e alla sopravvivenza.

La scelta di oscurare il Nettuno, emblema della città e testimone di secoli di storia, e Palazzo d’Accursio, sede delle istituzioni comunali, vuole sottolineare la gravità della situazione e la necessità di un’azione concreta da parte della comunità internazionale.
Non si tratta di un’adesione a una posizione politica predefinita, ma di un monito urgente a porre fine a un ciclo di violenza che continua a mietere vittime innocenti.

L’amministrazione comunale esprime la sua ferma condanna per le azioni che mettono a rischio la sicurezza e il benessere della popolazione civile di Gaza, appellandosi alla necessità di un rispetto rigoroso del diritto internazionale e di un’immediata assistenza umanitaria.
Questa decisione, seppur simbolica, è un invito a riflettere e ad agire, a non rimanere spettatori passivi di una tragedia che sta svelando le ferite profonde di un conflitto secolare, e a sostenere con forza ogni iniziativa volta a promuovere la pace, la giustizia e il rispetto dei diritti umani fondamentali.

La speranza è che questo gesto possa contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica e a sollecitare un cambiamento concreto, affinché il diritto alla vita e alla libertà possa essere restituito a chi ne è stato privato.

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