L’Emilia-Romagna si conferma all’avanguardia nella gestione integrata dei rifiuti urbani, dimostrando un impegno costante verso la sostenibilità ambientale ed economica. I dati recenti, elaborati da Atersir, l’agenzia regionale specializzata nella definizione dei costi tecnici del servizio rifiuti per tutti i comuni, delineano un quadro positivo: nel 2023 la raccolta differenziata ha toccato il 77%, un dato significativo che proietta la regione in linea di massima verso l’obiettivo del 2027, fissato all’80%. Questo successo non è un mero incremento quantitativo, ma il risultato di un approccio strategico che privilegia l’efficienza e la qualità.L’innovazione principale risiede nella capacità di coniugare alti tassi di differenziata con costi di gestione competitivi. Nel 2024, il costo medio per tonnellata di rifiuti urbani gestiti si assesta a 339 euro, una cifra notevolmente inferiore sia alla media del Nord Italia (345 euro) che a quella nazionale (398 euro). Sebbene il costo per abitante si mantenga allineato con la media nazionale, la differenziazione dei costi per tonnellata evidenzia una gestione più oculata delle risorse e una maggiore ottimizzazione dei processi.Le province di Forlì-Cesena, Parma e Reggio Emilia spiccano per performance eccezionali, avendo già superato l’80% di raccolta differenziata, testimoniando una forte adesione da parte dei cittadini e un’efficace implementazione delle politiche locali. Questi risultati sono il frutto di una pianificazione accurata, che non si limita alla mera raccolta, ma abbraccia l’intero ciclo dei rifiuti, dalla prevenzione alla corretta destinazione finale, promuovendo l’economia circolare e riducendo l’impatto ambientale.L’impegno economico profuso nella gestione dei rifiuti urbani si quantifica in oltre 900 milioni di euro annuali, un investimento significativo che riflette la priorità attribuita alla sostenibilità. Atersir ha svolto un ruolo cruciale in questo percorso, orchestrando 12 affidamenti di servizio dal 2012, per un valore contrattuale complessivo che supera i 6 miliardi di euro. Questi affidamenti, spesso diretti a società pubbliche, sono stati progettati per incentivare l’innovazione, stabilire obiettivi ambientali stringenti e garantire la qualità del servizio per un bacino di utenza di oltre 3,3 milioni di abitanti, distribuiti in 12 bacini gestionali distinti. La capacità di Atersir di strutturare contratti complessi, con focus sull’innovazione tecnologica e sulla promozione di pratiche virtuose, ha contribuito in modo determinante al successo del sistema regionale. L’attenzione non si limita alla fase operativa, ma si estende alla progettazione di sistemi di monitoraggio e valutazione delle performance, assicurando una continua ottimizzazione dei processi e un costante miglioramento della qualità del servizio offerto alla comunità.